Il Garante nazionale ha avvertito la Regione Puglia sui rischi per la privacy nell’ambito del vaccino obbligatorio per gli studenti.
Nello specifico, si tratta della vaccinazione contro il papilloma virus (Hpv), resa obbligatoria a maggio con l’approvazione di una legge regionale. La normativa prevede, infatti, che per l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia di età 11-25 anni, compreso quello universitario, è obbligatorio procedere alla vaccinazione. Il sottosegretario al Ministero della Salute Marcello Amato aveva già annunciato che il governo italiano era intenzionato ad impugnare la legge regionale.
La legge prevede quindi la presentazione di documentazione in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-Hpv, oppure un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle Asl di riferimento, attestante la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino.
Proprio su questo punto del testo normativo si è concentrata l’attenzione dell’Autorità per la privacy. Secondo il Garante per la protezione dei dati personali, i trattamenti di dati personali previsti dalla legge regionale pugliese violerebbero la privacy. L’Autorità ha evidenziato che, qualora la Corte Costituzionale dichiarasse la illegittimità della legge regionale pugliese, impugnata dal Governo, i trattamenti posti in essere dalla Regione non sarebbero conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali, perché privi di una idonea base giuridica.
Ad analoga conclusione si giungerebbe, anche a prescindere da una eventuale pronuncia di illegittimità, poiché i trattamenti di dati non sarebbero comunque conformi ai principi di necessità e proporzionalità previsti dal Regolamento Ue (Gdpr). Il Garante ha ricordato inoltre che il trattamento dei dati relativi alla salute è lecito solo in presenza di una legge dello Stato.
Vaccino obbligatorio, l’avvertimento inviato anche al premier
Solo una norma uniforme a livello nazionale, peraltro per un vaccino non obbligatorio ai fini dell’iscrizione a scuola, può infatti prevedere l’acquisizione di documentazione sanitaria da parte delle autorità scolastiche così come l’onere da parte di studenti e famiglie di produrre tale documentazione.
L’avvertimento adottato nei confronti della Regione Puglia è stato comunicato al presidente del Consiglio dei ministri e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e inviato alla Gazzetta ufficiale per la pubblicazione. L’Autorità, inoltre, ha notificato alla Asl di Lecce le violazioni rilevate nell’ambito dell’istruttoria avviata lo scorso giugno, a seguito della notizia del mancato accesso in ospedale di alcuni tirocinanti, perché sprovvisti della quarta dose del vaccino anti-Covid.