Una banda di criminali vendeva la droga nascosta all’interno di dolci per evitare di insospettire le autorità: arrestati due capi
Una sorpresa speciale dentro dei dolciumi. No, non stiamo parlando delle apprezzatissime – e soprattutto legali – uova di Pasqua o dei classici ovetti Kinder. Il riferimento è a un giro di spaccio che ha avuto luogo per anni in Spagna e che si basava sulla compravendita di dolci qualsiasi con contenenti all’interno ingenti quantità di sostanze stupefacenti. Coca, hashish e molto altro venivano nascosti dentro barrette, caramelle o altri tipi di snack e venduti successivamente su Internet. Questo traffico illegale è stato interrotto solo qualche giorno fa, quando la guardia di finanza è riuscita a risalire ai campi dell’organizzazione.
L’indagine è stata avviata quando le autorità hanno ricevuto una segnalazione dalla polizia belga. Stando quanto riferito ai media locali, questi comunicavano l’arresto di una persona di nazionalità olandese in un punto vendita con un carico di 700 grammi di narcotici. Nello specifico l’uomo portava con sé 3MMC, meglio noto come metafedron o anche come poes. Da questa scoperta sono partite le ricerche che hanno presto portato alla luce uno dei movimenti criminali più importanti della penisola iberica. Un movimento capace di vendere droga sotto il naso di poliziotti e finanzieri, ignari di tutto ciò.
I primi sequestri e l’arresto dei capi banda
I primi provvedimenti sono arrivati nelle passate settimane. La polizia spagnola ha condotto numerose perquisizioni in alcune abitazioni sulla Costa del Sol e a Maspalomas, località sulla Gran Canaria. Numerosi sono stati i sequestri portati a termine. Tra questi i più rivelanti sono: 12.000 sacchetti di caramelle e snack contenenti THC – principio attivo della cannabis – e ben 49 pacchetti di cocaina. A queste sostanze, si aggiungono però anche numerose armi da fuoco, beni immobili e auto di lusso. In totale a questi criminali sono stati sottratti proprietà per circa 620.000 euro. Una cifra spropositata che si aggiunge al ‘danno economico’ dovuto dall’interruzione dei loro affari.
La Costa del Sol, d’altronde, era la zona principale dal quale partiva questo giro apparentemente indefinito. Gli artefici, in particolar modo, era una coppia a capo della banda che si occupava, invece, della parte pratica. L’organizzazione spediva la droga via posta dal sud della Spagna in tutta Europa. Questi avevano anche creato una complessa collaborazione tra più società che gli consentiva di nascondere e poi riciclare il denaro che incassavano. Tra queste, secondo quanto riporta il portale di ‘Malaga Hoy’ anche una palestra. Nei prossimi giorni saranno sottoposti al giudizio del tribunale che ne decreterà la pena, ponendo ufficialmente la parola fine su questa organizzazione.