Viareggio, torna a casa l’imprenditrice Cinzia Dal Pino: “È provata, non voleva uccidere”

Il gip del Tribunale di Lucca ha convalidato il fermo per Cinzia Dal Pino, l’imprenditrice 65enne accusata di omicidio.

Il giudice per le indagini preliminari ha comunque accolto la richiesta della difesa della donna riguardante la misura cautelare degli arresti domiciliari. La pm Sara Paolino, invece, aveva chiesto la conferma della misura cautelare in carcere. Cinzia Dal Pino è accusata di aver ucciso a Viareggio, in via Coppino, tre notti fa, il 47enne algerino senza fisa dimora Said Malkoun, schiacciandolo con la sua auto contro la vetrina di un negozio. Stando alle ricostruzioni delle forze dell’ordine, poco prima l’uomo aveva rapinato l’imprenditrice della borsa. Ad incastrarla le immagini della videosorveglianza.

Viareggio, torna a casa l’imprenditrice Cinzia Dal Pino: “È provata, non voleva uccidere”
Viareggio, torna a casa l’imprenditrice Cinzia Dal Pino (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Un video ha ripreso infatti il momento in cui l’auto dell’imprenditrice ha investito e schiacciato contro la vetrina di un negozio il 47enne. Per poi fare retromarcia e passare di nuovo altre due volte sul suo corpo. Il video ha mostrato ancora la donna scendere dall’auto per riprendersi la borsa per poi andarsene definitivamente. Stando alla tesi dell’avvocato Enrico Marzaduri, difensore di Cinzia Dal Pino, la donna “voleva fermarlo, colpendolo alle gambe. Non voleva ucciderlo”.

Il legale ha raccontato che la rapina è avvenuta a distanza limitata da dove c’è stato l’investimento, circa 150 metri prima. E che nella borsa si trovavano i documenti e le chiavi di casa della donna che per questo ha avuto anche la preoccupazione che il rapinatore potesse utilizzare quegli elementi per commettere altri reati.Stiamo parlando – ha detto Marzaduri – di una signora normalissima, con una vita illibata dal punto di vista penale e che sta soffrendo moltissimo per quanto accaduto. Ma è chiaro che chi ha sofferto di più è per la persona che non c’è più. Lei ha grande sofferenza e grande rimorso per ciò che è avvenuto”.

Said Malkoun è poi deceduto all’ospedale Versilia

L’imprenditrice, infine, non avrebbe chiamato la polizia dopo essere stata derubata perché il suo telefono cellulare era nella borsa che le era stata scippata. E che un secondo video con la sequenza dei fatti dimostra che quando lei se ne è reimpossessata l’uomo si era rialzato e sembrava volersi allontanare da solo sulle sue gambe. Said Malkoun, è poi deceduto all’ospedale Versilia, dove era giunto in codice rosso dopo essere stato trovato agonizzante. Sulle modalità del furto, sembrerebbe che l’uomo abbia preso la borsetta dopo aver aperto la portiera dell’auto della 65enne.

Il legale ha raccontato che la rapina è avvenuta a distanza limitata da dove c'è stato l'investimento, circa 150 metri prima
La rapina è avvenuta a distanza limitata da dove c’è stato l’investimento, circa 150 metri prima (ANSA FOTO) – cityrumors.it

Su quanto è accaduto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha scritto sui social: “La morte di una persona è sempre una tragedia e la giustizia dovrà fare il proprio corso. Questo dramma, però, è la conseguenza di un crimine: se l’uomo che ha perso la vita non fosse stato un delinquente, non sarebbe finita così. Voi cosa ne pensate?“. L’arcivescovo di Lucca, monsignor Paolo Giulietti, ha invece detto: “Come pensare che una tranquilla e stimata signora, una capace imprenditrice, possa compiere un’azione del genere? Il male vince quando ci rende cattivi. Io dico, non esultiamo, questa non è legittima difesa e non è giustizia“.

Gestione cookie