Visti lavoro, la Gran Bretagna verso la svolta importante: che fine faranno gli italiani? Gli ultimi aggiornamenti
Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, è sempre stato chiaro ed alla fine ha voluto quello che ha chiesto: ovvero la legge anti immigrazione. La stessa che è entrata in vigore in Gran Bretagna. Una svolta non da poco per il Paese e, soprattutto, per il mondo del lavoro: ora per poter avere il permesso bisognerà avere uno stipendio minimo di ben 38.700 sterline all’anno (pari a quasi 45mila euro). Un aumento non da poco visto che, fino a pochi anni fa, ne bastavano 26.200 di sterline.
Insomma, non proprio una buona notizia per i giovani italiani che si recavano appositamente nel Regno Unito e che iniziavano a lavorare nel mondo della ristorazione o nella sanità. Morale della favola? Il mito del cameriere e del lavapiatti (partendo dalle basi) sta per scomparire per sempre. Il rischio c’è ed è molto alto. A dire il vero questo annuncio era arrivato nel dicembre dello scorso anno. Il governo Sunak ha varato un pacchetto di provvedimenti contro l’immigrazione a tutela dei posti di lavoro per i britannici.
La soglia è aumentata a 38.700 sterline. Questa la cifra minima del contratto richiesto per concedere un visto lavorativo a stranieri chiamati a ricoprire ruoli e mansioni in settori economici. Le novità non sono affatto finite qui visto che questa nuova normativa vieta anche il riavvicinamento familiare ai dipendenti esteri impiegati nella sanità britannica o nell’assistenza agli anziani.
L’uscita della Gran Bretagna (Brexit) non ha fermato gli ingressi degli italiani ed europei nel Regno Unito. L’obiettivo della nuova legge è quello di fermare l’immigrazione verso il Paese. Anche se nel 2022 i dati dicono tutt’altro: sono 745mila le persone che sono entrate in Gb per lavorare. Ad annunciarlo è il quotidiano “Il Messaggero“. 700mila persone hanno una età media di 37 anni mentre il 30% ha meno di 30 anni. Un mito che, però, quello del viaggio della speranza nel Regno Unito pronto a terminare.
Ciò non toglie che il problema della carenza del personale nel Paese resta. Tanto è vero che i datori di lavoro sono costretti a bussare alla porta della comunità indiana. Per chi non lo sapesse questi ultimi hanno un iter agevolato per i visti di lavoro. Come annunciato in precedenza c’è anche un’altra novità: per chi vuole raggiungere un familiare dovrà avere anch’egli un lavoro e lo stipendio minimo per lui non sarà più di 18.600 sterline ma sale da subito a 29mila e nel 2025 dovrà essere di 38.700.
Esiste anche un visto speciale per gli under 35 che possono rimanere nel Regno Unito per due anni anche senza lavoro. Riguarda determinati Paesi come: Giappone, Australia, Canada, Corea del Sud e Nuova Zelanda. Anche piccoli Stati come Monaco, San Marino e Andorra.
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