“Voglio la lode”, studentessa non contenta del 100 preso alla maturità decide di fare ricorso al Tar: poi il colpo di scena che spiazza tutti (soprattutto lei)
Quanti di voi sarebbero felici di prendere 100/100 alla Maturità? Molto probabilmente tutti. Anzi, quasi tutti. Non per una ex studentessa del liceo classico di Genova che ha deciso di rivolgersi addirittura al Tar perché non contenta del voto che le era stato assegnato. Motivo di questa sua “furia”? Voleva la lode. Un voto che, a quanto pare, non rispecchiava affatto le sue aspettative. Insomma, per lei era quasi “obbligatorio” che il consiglio dovesse darle quel voto in più dopo aver effettuato un esame spettacolare.
Nulla di tutto questo è accaduto visto che i professori hanno avuto un altro pensiero. Dopo che si era vista rifiutare dai docenti quella lode non ha per nulla concluso la sua battaglia tanto da rivolgersi al Tar. Il risultato, però, è a dir poco spiazzante.
Genova, vuole la lode oltre al 100: ricorso respinto al Tar
Il Tar del capoluogo ligure, però, non ne ha voluto sapere ed ha respinto il ricorso presentato dalla studentessa. I giudici hanno stabilito che, nonostante avesse preso il massimo dei voti, nell’orale non aveva saputo dimostrare di essere all’altezza della situazione per poter avere la lode. Considerato un elemento fondamentale.
I giudici, dopo essersi basati sulla documentazione esaminata e prodotta dall’Avvocatura di Stato, hanno segnalato una importante mancanza nella “capacità di argomentare in maniera critica e personale“. In molti, però, si sono chiesti anche per quale motivo le era stato assegnato comunque il massimo dei voti se all’orale aveva avuto non poche difficoltà? La risposta, in questo caso, non si è fatta assolutamente attendere dal tar che ha commentato: “Le è stato dato il massimo considerando anche una valutazione più ampia” di quelle che includevano le sue prestazioni.
Finita qui? Neanche per sogno. Oltre il danno anche la beffa per la studentessa che, dopo aver ricevuto questa batosta della lode mancata, adesso è costretta a pagare anche le spese legali. Stiamo parlando di una cifra che ammonta a 3.600 euro.