“Vuoi sapere dove consumare cocaina in città?”: la campagna shock studiata dal Comune

Un nuovo e clamoroso modo di approcciare ai turisti: è stata studiata una campagna pubblicitaria incredibile, per rispondere alle esigenze dei turisti

Una svolta improvvisa. Un modo completamente nuovo e fuori dal comune di gestire il turismo, in un Paese generalmente poco convenzionale e che ha trovato modi sempre più originali di approcciare con le persone che arrivano da altri Stati. Da oggi in poi l’Olanda tenterà di regolamentare l’afflusso di turisti, proponendo loro delle semplici domande sul motivo della loro permanenza nel territorio: provando a stimolarli e indirizzarli verso le migliore esperienze realizzabili.

 

Amsterdam è ogni giorno presa da assalto da decine e decine di turisti – Ecco come si regolamenterà la città – Cityrumors.it
L’idea è quella di realizzare dei veri e propri portali in grado di adottare un approccio completamente diverso con i visitatori. Senza troppi giri di parole, gli amministratori cercheranno di capire i motivi del viaggio, provando ad orientare il turista verso le proprie esigenze, per evitare di fargli incorrere problemi organizzativi e gestionali e sfruttando al cento per cento ogni attimo a disposizione. Non sarà insolito leggere domande di questo tipo:  “Quali sono i famosi prodotti olandesi che ti piacerebbe provare? Vuoi della Cocaina?”

Amsterdam e l’Olanda sono da sempre una delle zone più libertine e con regole particolari. Ma spesso (a causa della presenza di alcuni locali), molti turisti credono di poter fare quello che vogliono. E ad ogni ora. Ecco perchè la capitale olandese sta pensando di indirizzare i propri turisti attraverso un modo insolito, spiegando le regole e provando ad orientarli a secondo delle loro necessito. Non tutti sanno che in alcune parti della città è vietato fumare erba, mentre in alcuni luoghi è consentito. In molti ignorano che esistono delle zone con locali aperti tutta la notte e altre nei quali i pub hanno l’obbligo di chiudere intorno a mezzanotte. E che i quartieri a luci rosse hanno dei divieti precisi.

La campagna: ecco il messaggio rivolto ai turisti

L’assessore di Amsterdam Sofyan Mbarki ha parlato della nuova campagna durante una riunione del consiglio comunale. È la versione 2.0 della campagna Stay-Away lanciata lo scorso anno, quando la capitale olandese realizzò dei video che mostravano i “pericoli” legati ai comportamenti da utilizzare ad Amsterdam: nel video si vedeva un ragazzo ubriaco  arrestato e multato, in un altro un gruppo che veniva ricoverato dopo aver consumato una dose troppo grande di droga. Ma ora stiamo facendo le cose in modo un po’ diverso”, ha detto Mbarki. I futuri turisti che cercano su Google “caffetteria di Amsterdam”, “quartiere a luci rosse di Amsterdam” e “addio al celibato di Amsterdam” possono ora imbattersi in un sito web con un questionario, che sfrutterà Google Ads. Non si tratta più solo di un video, ma il sito web dovrebbe sfatare alcuni tabù”. Molti sono convinti che nella città si possa fare di tutto. “Sai quanti ci chiedono se e dove si può acquistare cocaina…”, prosegue. Questo sito nasce dall’esigenza di far capire che esistono delle regole e per evitare che i turisti possano infastidire con i loro comportamenti, i cittadini olandesi. 
Il sito è già attivo in lingua inglese e nel prossimo futuro ci saranno anche siti in italiano, spagnolo e francese. Dopodiché, ci sarà anche un sito web olandese. La campagna durerà fino alla fine del 2024. Il Ministero della Giustizia e della Sicurezza olandese contribuisce con circa 85.000 euro nel contesto della lotta contro il turismo della droga. Il comune stesso ha pagato 55.000 euro per lo sviluppo e i test, e a questo si aggiunge un budget pubblicitario: 25.000 euro sono stati spesi per il sito per gli inglesi.
Le regole che il Comune di Amsterdam ha deciso di realizzare per regolamentare il turismo – Cityrumors.it

I politici e le campagne: funzionano davvero?

La decisione ha però portato ad inevitabili divisioni interne: il consiglio comunale non è del tutto entusiasta delle campagne speciali realizzate in passato. Secondo molti politici, i turisti continuano ad arrivare sperando di poter fare ed ottenere ogni cosa.  Erik Bobeldijk, consigliere del PS, ha ribadito: “Un certo numero di persone è diventato un po’ più consapevole, ma tutti sono comunque venuti con l’idea che in Olanda si possa fare tutto. Che esisano luoghi in cui trovare tutto e campagne molto libertine. La leader del partito GroenLinks, Imane Nadif, sostiene le campagne, ma è anche preoccupata: “Vediamo molti influencer che si fanno pagare i viaggi per venire ad Amsterdam, con centinaia di migliaia di like. Se lo confronti con la campagna Stay-Away, stiamo raggiungendo un numero sufficiente di spettatori?”

“Vogliamo davvero diventare lo STato che organizza vacanze morigerate?”

Secondo Mbarki, il sito esistente per gli inglesi porterà a risultati migliori e promette una buona misurazione dell’effetto prima dell’estate. “Ma un influencer che ha una portata enorme…indirizzerà sempre le decisioni degli altri:  dobbiamo essere realisti, anche perché Amsterdam è in cima alle liste delle mete da sogno per le persone. Per questo è importante pensare di evitare problemi ai residenti e indirizzare tutti nel modo migliore”

Allo stesso tempo, ha sottolineato che l’effetto di campagne come questa può essere visto solo in combinazione con le altre misure nel centro della città. “Possiamo guardare ogni misura separatamente e dire che non risolve tutto, ma riguarda anche la totalità. La campagna Stay-Away è una delle tante azioni”. Critiche feroci sono arrivate dal consigliere del CDA Rogier Havelaar: “Vorremmo vedere un’immagine diversa per la nostra città. Ecco perché facciamo siamo obbligati a studiare campagne di questo tipo. Allo stesso tempo, come arriviamo alla stampa internazionale? Molti pensano che Amsterdam sia il più grande bordello europeo e che il primo pensiero dell’amministrazione sia di legalizzare la cocaina. Che campagna di immagine è? Davvero vogliamo far passare il messaggio che ad Amsterdam si può fare tutto?”. Ma c’è anche chi la pensa diversamente. Per alcuni amministratori, la città è famosa proprio per queste libertà: “Ora vogliamo diventare quelli che impongono delle vacanze morigerate?”, si chiede Erik Schmit, consigliere del D66, che ritiene che nelle campagne elettorali sia stata prestata molta attenzione a ciò che Amsterdam non vuole essere. “Ho imparato che devi anche trasmettere ciò che vuoi essere”.

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