Quasi venti felini sono morti all’interno di una famosa riserva a causa della diffusione di un virus nel Paese
È scoppiato il caos al Wild Felid Advocacy Center di Shelton, nella città di Washington, negli Stati Uniti d’America, dove una serie di animali – di razza felina – hanno perso la vita a causa di un virus che si è rapidamente diffuso all’interno della riserva. Una notizia drammatica che ha preoccupato gli addetti ai lavori, facendo sorgere molti dubbi intorno a questo caso.
La cifra dovrebbe aggirarsi intorno alla ventina e tra questi rientrano anche una tigre del Bengala, quattro puma, una lince e quattro linci rosse. Animali, alcuni, molto rari che aumentano drammaticamente la gravità della notizia. L’incidente, in particolar modo, fa riferimento a qualche settimana fa.
Il virus si sarebbe diffuso tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, colpendo le specie sopracitate e rendendo vani gli interventi veterinari nel tentativo di poterli guarire e salvargli così la vita. Alcune ricerche, svoltesi poi nei giorni seguenti, hanno portato alla luce uno sviluppo di aviaria, diffuso negli USA attraverso le attività di pollame e latticini.
Le indagini sono in corso in queste ore, si sta cercando di risolvere alla base questo problema, nella speranza di poter evitare che arrivino altre drammatiche notizie dal Wild Felid Advocacy Center di Shelton, mentre alcuni animali sono ancora sotto osservazione.
Le contromosse
Le buone notizie arrivano dal fatto che tre felini si sono ripresi dal virus, al netto però di circa venti morti. Per il momento ne restano 17 in vita, da tutelare in vista delle prossime settimane, quando di spera di superare quest’ondata. l direttore Mark Mathews, in tal senso, ha affermato che si tratta di un evento senza precedenti.
Mai, infatti, era capitato che gli animali morissero per malattie e gli unici tristi episodi riguardavano morti di vecchiaia, inevitabili e regolarmente appartenenti al ciclo della vita. Nel frattempo, il centro sta collaborando con le autorità per cercare di individuare la fonte dell’infezione.
Il centro per questa ragione resta in quarantena e, quindi, chiuso al pubblico fino a quando la situazione non sarà risolto il problema. Per ora l’ipotesi che derivi dalle attività di pollame sono concrete, considerando che l’influenza aviaria viene solitamente trasmessa da uccelli infetti e può colpire anche i carnivori che li mangiano.
Per contrastare questa diffusione, il governatore della California ha diramato lo stato d’emergenza, dopo che oltre 300 bovini aveva accusato questo virus e con la sua diffusione che sarebbe favorita anche tramite il cibo per animali domestici che sarebbe stato contaminato.