Il grande ingegnere francese intuì le innumerevoli possibilità legate all’uso del ferro. In Francia diede vita a 42 ponti e viadotti ferroviari e realizzò la Tour per l’Esposizione universale di Parigi nel 1889
Il 27 dicembre 1923, cento anni fa, si spegneva Gustave Eiffel. La capitale francese in questi giorni sta omaggiando il celebre ingegnere con numerosi appuntamenti, inclusa la mostra allestita alla Cité de l’architecture et du patrimoine. Visitabile fino al 9 gennaio 2024, l’esposizione esplora i grandi progetti e le opere meno conosciute di Eiffel, restituendo un affascinante ritratto del “padre” dell’iconica torre parigina.
Ingegnere fuori dal comune, scienziato blasonato, ancora oggi Eiffel viene ricordato, non solo in Francia, come il geniale ideatore di un vasto patrimonio architettonico costituito da centinaia di opere su tutti i continenti come torri, ponti, fari, stazioni, oltre a invenzioni nei settori della meteorologia e dell’aerodinamica.
Il creatore di una delle meraviglie del mondo
Era il 27 dicembre 1923 quando, a Parigi, moriva il celebre ingegnere e imprenditore francese Alexandre Gustave Bönickhausen, detto Eiffel, “padre” di una delle opere architettoniche più iconiche di tutti i tempi che porta il suo nome. Nato a Digione nel 1832, Gustave Eiffel frequentò l’École Centrale, dove si dedicò allo studio della chimica e poi della metallurgia. Nel 1856 iniziò a lavorare con Charles Nepveu, ingegnere e costruttore di ferrovie francese, per poi ottenere, all’età di 25 anni, l’incarico della realizzazione della passerella pedonale della stazione di Saint-Jean a Bordeaux. Da lì è iniziata una carriera straordinaria di tantissime opere architettoniche che ha avuto modo di far nascere in ogni angolo d’Europa e del mondo. Ma l’apice della notorietà giunse nel 1889, quando in occasione dell’Esposizione universale di Parigi presentò al mondo la sua grandiosa Tour, una mega struttura in ferro di 324 metri, la più alta mai realizzata fino ad allora. Assemblata in un tempo record di due anni, due mesi e cinque giorni, avrebbe dovuto essere smontata dopo 20 anni. La torre suscitò però sentimenti contrastanti, tra chi la considerava un capolavoro e chi la detestava, sostenendo che non servisse a nulla se non a ostentare la grandeur francese. Forse nemmeno lui però avrebbe mai immaginato quello che sarebbe diventata la Torre Eiffel per Parigi, per la Francia e per tutti i francesi.
Un simbolo per la Francia
Forse proprio per ricordare la genesi di questa particolare costruzione e i primi commenti che l’accompagnarono, il destino ha voluto che proprio nel giorno in cui il monumento parigino celebra i 100 anni dalla morte del suo creatore, la Torre Eiffel sia chiusa ai visitatori e spenta alla vista di migliaia di turisti a causa di uno sciopero dei lavoratori durante le trattative contrattuali. I turisti possono ancora accedere alla spianata di vetro ai piedi della torre, ma l’accesso al monumento è chiuso fino a nuovo avviso. Resta comunque, con 20mila persone al giorno, il monumento più visitato al mondo, il simbolo assoluto della cosiddetta grandeur francese.