Addio a Paul Auster, lo scrittore che aveva composto “La Trilogia di New York”: era malato da tempo
Un triste primo maggio visto che, direttamente dagli Stati Uniti D’America, arriva la notizia della morte di Paul Auster. Lo scrittore aveva 77 anni. A comunicarlo ci ha pensato il “New York Times“. Proprio lui ha composto la “Trilogia di New York“. Secondo quanto riportato dal noto quotidiano pare che le sue condizioni, nell’ultimo periodo, siano notevolmente peggiorare in merito a delle complicazioni dovute ad un cancro ai polmoni.
Lo scrittore si è spento nella sua abitazione di Brooklyn. Nativo di Newark (il 3 febbraio del 1947) , nel New Jersey, grazie ad una coppia di genitori ebrei originari dell’Europa orientale. Dopo essersi laureato alla “Columbia University” si è trasferito in Europa, precisamente a Parigi (anche se per un breve periodo). Successivamente ritorno negli USA, già sposato ed anche con un figlio. Il primo grande successo lo ottiene grazie al libro “L’invenzione della solitudine“.
Anche se è diventato famoso per la pubblicazione de “La Trilogia di New York“. Le stesse che comprendono: “Città di vetro” (1985), “Fantasmi” (1986) e “La stanza chiusa” (1987).
Morto Paul Auster, era malato da tempo
Nel dicembre di due anni fa la terribile notizia: ovvero quando gli venne diagnosticato un tumore. Lo stesso che ha curato con trattamenti di chemioterapia e immunoterapia. Si curò al “Memorial Sloan–Kettering Cancer Center” di New York, uno dei centri per la ricerca e il trattamento del cancro più importanti e famosi al mondo. Mentre nel marzo dello scorso anno, con un post pubblicato su Instagram, fu proprio la seconda moglie Siri Hustvedt a rivelare che il marito era malato.
Proprio nel 2023 pubblicò il suo ultimo romanzo dal nome “Baumgartner“. Nel corso della sua brillante carriera si è dedicato anche alla poesia, oltre ad essere stato anche un saggista e impegnato nelle sceneggiature cinematografiche (tanto da dirigere anche alcuni film). Tra le raccolte più importanti ricordiamo: “Unhearth“, “Wall Writing“, “White spaces” e “L’invenzione della solitudine“..