La sua interpretazione all’interno di una delle serie tv più amate rimarrà nella storia. La parte arrivò in un momento molto difficile.
Poco prima di essere scritturato per quello che poi è diventato uno sceneggiato cult, era il 2008, uno degli attori protagonisti stava attraversando un periodo nero, tanto che aveva escogitato un piano perfetto per architettare la sua stessa morte.
Lo ha rivelato in una lunga intervista, all’interno della quale si è confessato a cuore aperto, senza troppi giri di parole: “La mia famiglia avrebbe potuto vivere serenamente se mi fossi ucciso”.
Una chiacchierata fiume ai microfoni di SiriusXM, all’interno della trasmissione Jim&Sam, non ha risparmiato dettagli sulla profonda crisi che ha dovuto affrontare oltre quindici anni fa. Fortunatamente alla fine gli sceneggiatori decisero di scegliere lui per vestire i panni di uno dei villain più riusciti di sempre: “Avevo toccato davvero il fondo, ero arrivato al limite. Poi è arrivata la serie e la mia vita è cambiata”, ha spiegato.
Tra i momenti più complicati della sua intera esistenza, Giancarlo Esposito ricorda quei mesi vissuti in precarietà economica. Lui, sua moglie e i quattro figli facevano fatica ad andare avanti; la sua carriera da attore, nonostante le tante apparizioni sia sul piccolo che sul grande schermo, non gli permetteva di garantire un futuro sereno alla sua famiglia. Fino a che nel 2008 non viene scelto per vestire i panni di Gus Fring in Breaking Bad, serie culto con Bryan Cranston e Aaron Paul.
Poco prima però, come raccontato di recente ai microfoni di SiriusXM all’interno della trasmissione Jim&Sam, Esposito aveva pianificato nel dettaglio la sua uccisione. I soldi provenienti dall’assicurazione sulla vita avrebbero permesso ai suoi famigliari di sopravvivere: ”L’unica via di uscita da quella situazione che il mio cervello riusciva a concepire era il bonus dell’assicurazione che avrebbe ricevuto la mia famiglia se mi fossi ucciso. Mia moglie non capiva perché mi stessi interessando all’argomento“.
E non solo, perché poi ha aggiunto: “Se avessi trovato qualcuno disposto a uccidermi, i miei figli avrebbero almeno beneficiato dell’assicurazione e ricevuto dei soldi. Ne avevo quattro da mantenere. Volevo che tutti loro potessero avere una vita dignitosa”.
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