Questi mammiferi si ritrovano spesso a lottare contro i fortissimi rumori provocati dagli umani, e ora rischiano davvero grosso
Secondo una nuova ricerca realizzata di recente, sembra che i misticeti abbiano sviluppato una speciale scatola vocale che li aiuta a cantare sott’acqua. Questo però potrebbe anche renderli particolarmente vulnerabili all’essere soffocati dall’inquinamento acustico umano. Le complesse melodie delle balene svolgono un ruolo chiave nella comunicazione sociale e riproduttiva di questi enormi mammiferi marini: i misticeti in particolare usano una laringe.
In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature, un team di scienziati in Danimarca, Austria e Stati Uniti ha esaminato proprio le laringi di tre misticeti spiaggiati – le specie sei, minke e megattera – utilizzando tecniche di scansione e modellazione per ricostruire in che modo producono il suono. Hanno trovato numerose differenze rispetto ai mammiferi terrestri, inclusa una struttura a forma di U al posto delle corde vocali che gli consente di generare i loro canti a bassa frequenza. “Non abbiamo mai visto una cosa del genere in nessun altro animale. Si tratta di un adattamento completamente nuovo, e pensiamo che ciò abbia permesso a queste grandi balene di emettere suoni nell’acqua mentre trattenevano il respiro”, ha detto all’AFP l’autore principale Coen Elemans, professore di bioacustica presso l’Università della Danimarca meridionale.
In tutto questo però, le balene lottano spesso anche per farsi sentire chiaramente in acqua a causa dell’assurdo inquinamento acustico provocato dalle navi. Una battaglia davvero difficile per loro, che devono sforzarsi di più in situazioni di caos provocate dagli umani: “È davvero triste che le vocalizzazioni dei misticeti si sovrappongano esattamente ai suoni che emettiamo, prevalentemente con il rumore della navigazione, e non c’è modo per le balene di cantare più forte, a una frequenza più alta o più in profondità nell’acqua. Questi animali non possono davvero sfuggire a questo, e dobbiamo davvero mitigare il rumore che facciamo”, ha detto Elemans.
E non possono nemmeno tuffarsi per sfuggire al frastuono: infatti più vanno in profondità e maggiore è la pressione che riduce il volume di aria disponibile per la vocalizzazione, come ha spiegato Joy Reidenberg, professoressa alla Icahn School of Medicine del Monte Sinai. L’inquinamento acustico può costringere le balene a cambiare il loro comportamento, come rimanere in silenzio fino al ritorno della quiete, spostarsi in un altro luogo o cercare di comunicare al di sopra del rumore. Questi ultimi in particolare due gli richiedono di esercitare grande energia extra, indebolendo potenzialmente la loro condizione corporea e influenzando a lungo sopravvivenza a lungo termine. “Dobbiamo essere più intelligenti su quando e dove inserire il suono nell’acqua”, ha concluso Reidenberg.
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