Bob Marley, il film sta avendo un grandissimo successo al cinema ed ai botteghini: anche se è già polemica per alcuni episodi
Pochi giorni fa, precisamente il 22 febbraio, in tutte le sale italiane è uscito il film “Bob Marley: One Love“, la pellicola ispirata alla vita del cantante giamaicano famoso in tutto il mondo. Tanto è vero che sta riscuotendo un grandissimo successo, fino a questo momento, al botteghino. Anche se non sono affatto mancate le prime polemiche. A scatenarla ci ha pensato il noto giornalista Mario Adinolfi. Quest’ultimo, infatti, ci ha tenuto a precisare che si tratta di un film “vietato ai minori“.
Come annunciato in precedenza, però, il film sta avendo un successo incredibile: basti pensare che in meno di una settimana è stato superato il milione di euro d’incasso. Una soddisfazione enorme per il regista Reinaldo Marcus Green ed il protagonista Kinglesy Ben-Adir. Tornando nuovamente alle dichiarazioni dell’ex deputato, in una intervista rilasciata ad ‘Adnkronos‘, ha rivelato che il film potrebbe nuocere gravemente ai minori per via della presenza delle troppe canne.
Bob Marley, il film vola al cinema ma Adinolfi attacca: “Troppe canne”
Queste sono alcune delle parole rilasciate dallo stesso Adinolfi: “Quel film andrebbe vietato ai minori. Non sono un censore, evviva Bob Marley, però un film che trasmette un messaggio secondo cui il rapporto con la droga è funzionale a una produzione artistica, in età adulta può essere compreso ma su un minore può avere un impatto molto dannoso. Un film che, però, tende ad idealizzare il rapporto con la droga, in particolare con l’hashish e la marijuana, andrebbero vietati ai minori“.
Lo stesso giornalista ha continuato dicendo: “C’è una scarsa cultura anche scientifica rispetto al dato che per i minori il consumo di Cannabis è dannosissimo a livello cerebrale“. Non è affatto finita qui visto che ha voluto rivolgere un appello allo Stato ed ai genitori, chiedendo loro di non lasciare i loro figli da soli dinanzi ad una parte della politica (con chiaro riferimento alle parole della Schlein anche se non l’ha mai nominata) che ha espresso il proprio parere: ovvero quello di liberalizzare la droga.
In conclusione Adinolfi aggiunge: “La famiglia non ha più la forza di dire al proprio figlio di non farsi le canne. La politica aiuti la famiglia costruendo una cultura non permissiva e le strutture dello Stato aiutino i genitori a porre un divieto che non appaia insensato”.