Caos Rai, salta la riunione per la Commissione di Vigilanza. Gli esponenti di FDI non si presentano: gli scenari in viale Mazzini.
Il Cavallo è imbizzarrito. A viale Mazzini gli umori sono pessimi: il motivo è da rintracciare nelle tensioni delle ultime settimane. All’ordine del giorno ci sarebbe dovuto essere il rinnovo del CDA Rai. Il Consiglio di Amministrazione – come ogni anno – riceve nuove nomine e passa in rassegna i dipendenti. Il profilo dirigenziale della tv di Stato è sempre lo stesso, ma cambiano i referenti.
In questa stagione deve esserci anche il rinnovo della Commissione di Vigilanza, con relativa presidenza di viale Mazzini. In definitiva: serve un volto nuovo alla Rai. La contesa è sempre sulle medesime argomentazioni: si chiede a gran voce (non solo sui banchi della politica) una televisione pubblica libera dai partiti, questo non è ancora possibile. Almeno nei fatti.
Proprio di questi si disquisisce e qualche volta c’è motivo di attrito. Infatti oggi, 9 ottobre 2024, era fissata una riunione della Commissione di Vigilanza per dar seguito alle nomine, compresa quella presidenziale. Gli esponenti partitici erano attesi in loco: c’erano tutti, o quasi. A mancare sono stati i rappresentanti della maggioranza. Un silenzio assordante che ha fatto più rumore di qualsiasi decisione.
È saltato, infatti, il numero legale per dar vita alla riunione e alle procedure. Servirà, quindi, un nuovo incontro che sarà deciso dall’Ufficio di Presidenza convocato in serata dalla Presidente della Bicamerale Barbara Floridia. La donna deciderà, dunque, una nuova data ma le polemiche in tal senso sono appena cominciate.
Il forfait degli esponenti di maggioranza non è andato giù alle opposizioni: “Si tratta di un fatto molto grave: non è mai successo in precedenza di non procedere a un atto dovuto – afferma il capogruppo PD in Commissione Stefano Graziano, che poi aggiunge – c’è volontà di bloccare la Vigilanza Rai. Lo avevamo detto e siamo stati facili profeti”.
In Rai c’è, dunque, grande tumulto che, per quanto si faccia il massimo per renderlo tacito, sta influenzando le scelte future. Anche sul piano della gestione. In tal senso qualcosa aveva fatto capire Sebastiani, ex volto Rai: “Al momento del rinnovo contrattuale è mancato qualcosa – ha spiegato Amadeus – e le cifre erano assolutamente identiche a quelle che percepisco ora al Nove“.
Insomma le gerarchie – all’interno della tv pubblica – stanno vivendo uno scossone e il timore è che da questo “limbo” non se ne uscirà presto. Serve immediatamente un nuovo incontro, questo hanno fatto capire le opposizioni, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo un’agenda.
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Non sempre condivisa, come dimostra il forfait – inatteso e senza alcuna ragione (almeno per il momento, dato che non è ancora arrivata alcuna replica dagli esponenti FDI) – in grado di animare sospesi e vecchie ruggini tutt’altro che risolte. Il compito più difficile, se non impossibile, sarà riuscire a mettere d’accordo tutti. Almeno sul giorno. Il Cavallo attende un nuovo “fantino”, ma i problemi sono nella scuderia.
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