La questione pandoro Balocco in cui è coinvolta Chiara Ferragni si arricchisce di un altro aspetto: si può chiedere il rimborso? Cosa sapere.
Chiara Ferragni è al centro dell’attenzione mediatica. La vicenda del pandoro Balocco Pink Christmas continua a ingigantirsi. A seguito di quanto emerso ci sono delle persone che vorrebbero il rimborso di quanto speso. Ma cosa c’è da sapere a riguardo?
Chiara Ferragni sta affrontando un momento per niente facile. Il “caso” Pandoro ha catalizzato l’opinione pubblica per settimane e, a quanto pare, non accenna a perdere presa. Nei prossimi giorni dovrebbero presentarsi in procura i manager dell’imprenditrice digitale e della nota azienda dolciaria per testimoniare sui fatti. Nel frattempo sui social è ancora in atto una bufera e l’influencer, dopo una lunga pausa, sembra aver fatto un pacato ritorno sul web. Ma cosa può fare chi vorrebbe essere rimborsato?
Ferragni: la situazione si fa sempre più difficile
Non si placa l’interesse mediatico attorno al caso pandoro e Chiara Ferragni. È proprio il Codacons a evidenziare che sono arrivate 250 segnalazioni da parte di persone che nel 2022 hanno acquistato il famoso dolce natalizio di cui l’influencer è stata testimonial. Le segnalazioni sarebbero molte di più, ma queste sarebbero quelle utili per lanciare l’azione contro la modella e l’azienda dolciaria. Si parlerebbe di una class action da 1,6 milioni di Euro per coloro che hanno acquistato il pandoro fatale.
Sul sito del Codacons si può trovare una pagina: Anche tu vittima del pandoro gate? dove chi ha acquistato il pandoro e sia ancora in possesso dello scontrino o possa contare su testimonianze di amici e famigliari può aderire all’iniziativa. L’Associazione per la tutela dei consumatori promette di battersi per il rimborso delle maggiori somme pagate. Sempre il Codacons si è costituito parte offesa nell’indagine aperta dalla procura di Milano.
La cifra da 1,26 milioni di Euro è stata stimata in base a 290 mila pandori venduti su un totale di 362 mila. E ha coinvolto anche la differenza tra il prezzo normale del prodotto: 3,68 Euro e quello a cui è stato venduto in quell’occasione: 9,37 Euro. Che sarebbe ciò che avrebbe ha indotto i consumatori a pensare che la cifra sarebbe stata devoluta in beneficenza. Cosa che non è accaduta perché la Balocco aveva già devoluto una cifra 6 mesi prima dell’inizio di questa operazione. Come evolverà la situazione? Per comprenderlo occorrerà attendere.