Caso Antonio Scurati, guai per Serena Bortone: la Rai ha avviato un provvedimento disciplinare contro la giornalista
Nella giornata di ieri, mercoledì 8 maggio, nel corso della commissione di Vigilanza Rai della Camera dei deputati Roberto Sergio, amministratore delegato dell’azienda di viale Mazzini, ha puntato il dito contro Serena Bortone. In che modo? Ha annunciato di aver avviato un provvedimento disciplinare nei confronti della giornalista. Il motivo riguarda il monologo di Antonio Scurati del 25 aprile che la giornalista aveva letto in diretta.
Il dirigente ha spiegato che il monologo ha violato la normativa della policy aziendale. Segno del fatto che non ha rispettato le regole imposte ai dipendenti. Queste sono alcune delle sue parole: “La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento“. Ricordiamo che l’episodio si verificò 5 giorni prima della “Festa della Liberazione”.
In quella occasione la padrona di casa di “CheSarà” annunciò che l’intervento dello scrittore era stato annullato senza alcun tipo di spiegazione. Nonostante ciò, però, decise di leggerlo durante la sua trasmissione. La Rai, inoltre, intende avere spiegazioni e chiarimenti da parte della stessa Bortone. Su questa vicenda è dovuta intervenire anche Giorgia Meloni.
Rai, pugno duro contro la Bertone: “Azienda danneggiata”
Sergio ha fatto sapere che non era stata vietata alcuna partecipazione a Scurati e nemmeno la lettura del monologo. “E’ stato avviato un procedimento di audit interno, le cui risultanze si avranno a breve, concentrato su due aspetti: il primo, sugli eventuali disallineamenti procedurali, e sicuramente ce ne sono stati. Il secondo, i comportamenti dei singoli su cui sono state chieste relazioni“. Una vicenda che, secondo l’ad, ha creato un danno reputazionale all’azienda ed ai suoi dipendenti.
L’ad precisa: “Decisione presa per motivi economici e non editoriali. Non è stato annullato il contratto. Si era d’accordo con il valore economico, ma quando si è scoperto che si trattava di una promozione è stato invitato a titolo gratuito“. Una decisione presa proprio nel giorno in cui era stato indetto lo sciopero da parte di Usigrai boicottato in parte dalle redazioni di alcuni tg con il sostegno del nuovo sindacato di centrodestra UniRai.
Per Sergio, infatti, la Rai è “vittima” di questo accanimento distruttivo nei loro confronti. Accuse che danneggiano la reputazione ed il valore dell’azienda e che “mortificano la comunità di donne e uomini che ogni giorno lavora per portare nelle case degli italiani il meglio delle loro capacità“.