Massimo Ceccherini, dopo la brutta figura fa marcia indietro: “Mia moglie mi ha sgridato”
Sono bastate meno di 24 ore dopo aver capito di aver commesso un grave errore. Il giorno dopo il suo intervento a “Da noi…a Ruota Libera” sono arrivate le scuse ufficiali da parte di Massimo Ceccherini. L’attore toscano si è reso protagonista di una bruttissima uscita di scena poco prima della notte degli Oscar. Parlando del film “Io Capitano“, che ha sceneggiato insieme a Matteo Garrone (senza vincere alcun premio) aveva rilasciato queste dichiarazioni: “Sono sicuro che non vinceremo. Tanto alla fine vinceranno gli ebrei, come sempre“.
Parole che hanno fatto infuriare non poco la comunità ebraica. Come riportato in precedenza, però, sono arrivate le scuse ufficiali da parte di Ceccherini. Quest’ultimo ne ha parlato ai microfoni dell’agenza di stampa ‘Adnkronos‘ in cui ha ammesso di aver commesso una grossa ingenuità. “La colpa è mia che sono un imbianchino” ha fatto sapere l’attore. Successivamente ha annunciato di essersi espresso male e che si riferiva al film degli ebrei, ovvero l’argomento e non a loro in generale. “Non è la prima volta che un film con quel tema vince. Posso chiedere scusa se qualcuno ha capito male“.
Ceccherini, dopo lo scivolone chiede scusa: “Ho sbagliato”
Ceccherini insiste ed ammette che si riferiva alla pellicola e non agli ebrei in generale. “Stavo giocando, stavo parlando di scommesse per scherzare e di film con quell’argomento. Probabilmente se non avessi detto nulla era meglio“. Poi cerca di sdrammatizzare con il giornalista che lo ha contattato ammettendo che a sgridarlo più di tutti ci ha pensato la moglie che, dopo aver ascoltato in diretta il suo discorso, gli ha fatto una bella ramanzina.
L’Italia non raccoglie nemmeno le briciole e ritorna nel nostro Paese con zero premi conquistati. Un risultato che, per Ceccherini, era quasi già scritto anche se non ammette che un pizzico di delusione c’è stato. Non sono mancati i complimenti alla pellicola del suo film del regista Garrone e che non smetterà mai di ringraziarlo per aver lavorato al suo fianco.