Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa aggravata. La notifica dell’atto apre una nuova fase dell’inchiesta sul pandoro gate.
Il pandoro gate colpisce ancora. Chiara Ferragni incassa l’ennesimo colpo di una vicenda che sembra non finire mai. Ormai le conseguenze di quello che l’imprenditrice digitale ha definito “errore di comunicazione” ormai più di un anno e mezzo fa sono ben note dal punto di vista mediatico, ma anche da quello giudiziario.
La donna è stata prima iscritta nel registro degli indagati e oggi rinviata a giudizio, l’accusa è di truffa aggravata dopo le presunte speculazioni legate alla vendita e diffusione di pandori Balocco che avrebbero dovuto essere venduti con una parte di proventi devoluta in beneficenza. Così non è stato.
Pratica commerciale scorretta secondo le autorità competenti che proseguono nelle indagini. A processo, oltre Chiara Ferragni, anche il manager (ormai ex) Fabio Maria D’Amato, Alessandra Balocco (AD dell’omonima azienda) e Francesco Cannillo, Presidente di Cerealitalia. Il passo successivo di questa diatriba legale sarà l’udienza dibattimentale.
Atto in cui Ferragni potrebbe anche essere prosciolta, ma la Procura – dopo una prima analisi delle carte – valuta come remota questa opportunità. Agenda alla mano, il prossimo settembre è prevista un’udienza pre-dibattimentale. Una sorta di filtro per capire se è possibile una conciliazione fra le parti: qualora non si dovesse trovare un accordo, partirà il processo vero e proprio.
I testimoni di un eventuale processo a carico di Ferragni saranno molteplici, previsto l’apporto di un membro del Codacons, uno dell’Associazione utenti radiotelevisivi, uno di Consumatori italiani. C’è tutto, ma potrebbe esserci anche di più. L’imprenditrice digitale resta sugli scudi e replica una volta ricevuta la notifica dell’atto di rinvio a giudizio.
“Sono pronta a lottare per dimostrare la mia più assoluta innocenza. Pensavo non fosse necessario arrivare a processo – ha detto – per dimostrare che questa accusa sia profondamente ingiusta”. Nel frattempo c’è anche il lato economico: oltre ad aver risarcito, in parte, i consumatori dopo il Balocco gate, Chiara Ferragni ha perso e sta perdendo utili.
Rimane possibile la sostenibilità, ma alcune filiali del suo brand hanno chiuso e la compravendita di merce è calata. Decine di persone licenziate in ciascuna struttura. Senza contare la pubblicità negativa nei confronti dell’imprenditrice. La quale, oggi, utilizza i social in maniera diversa per evitare ripercussioni. I brand non ambiscono più a collaborare con Ferragni. Anche se ultimamente le acque sembravano essersi calmate. La notifica del rinvio a giudizio ha riaperto un vaso di Pandora che, a giudicare dalla situazione giudiziaria, non si chiuderà a breve.
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Sullo sfondo anche il gossip: recentemente Chiara Ferragni ha ricevuto il Tapiro D’Oro da Striscia La Notizia dopo aver appreso che Fedez canterà a Sanremo 2025 con Marco Masini. La canzone è iconica: si tratta di “Bella str*nza”. “Non so se è dedicata a me – ha ironizzato Ferragni – ma posso dire che senza di lui sto meglio”. Almeno dal punto di vista sentimentale i conti tornano, ma per il momento non è sufficiente.
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