L’intervento nel podcast del popolare comico, caratterista e conduttore radiofonico romano ha spiegato come ha cominciato e perchè deve tutto a tre famosi calciatori
Lallo Circosta è il volto e la voce del momento. Decine e decine di apparizioni in film, a teatro, le imitazioni che lo hanno reso popolarissimo soprattutto tra i giovani, una trasmissione radiofonica di successo, ma anche la musica come altra grande passione tanto da cimentarsi come cantante in un gruppo rock. Insomma, un artista poliedrico, dalle mille sfaccettature, che ha saputo, ad esempio, interpretare i mille problem di Roma, la sua città, esattamente come sanno fare i romani, buttandola sul ridere.
La gente mormora, le notizie viaggiano velocemente e la curiosità è il motore della nostra società: benvenuti nel mondo di City Rumors. Cassano, Maradona e Beckham cosa hanno in comune? Sono calciatori sì, ma sono anche i protagonisti dei famosissimi sketch del noto comico romano che ai nostri microfoni ha ricostruito la sua storia artistica.
Intervenuto come special guest ai microfoni del podcast di Cityrumors condotto fa Flaminia Laurenzi, il popolare comico, attore, imitatore e anche conduttore radiofonico Lello Cicosta, ha raccontato come tutto è cominciato e perchè alcuni calciatori sono stati la sua fortuna. “La mia passione per lo spettacolo diciamo così, nasce nel gruppo scout di San Lorenzo, il mio quartiere. E’ li in ,mazzo al gruppo che ho cominciato a intrattenere gli altri strimpellando una chitarra e cantando qualche canzone. All’inizio volevo fare il musicista, ma fino ai 30 anni non è successo nulla di speciale, quando un giorno qualcuno mi ha detto che con la mia faccia potevo fare l’attore“. Esordisce così Lello ai nostri microfoni, d”altronde la vita non smette mai di sorprenderti. “Il mio esordio televisivo fu in una puntata di Domenica In nel 1990-91, con Pippo Baudo e NIno Frassica. Fu l’inizio di tutto. Da lì insieme a loro è arrivato il Dopo festival di Sanremo e mi ritrovai a 22 anni a dover fare 3 puntate ne feci alla fine 35. Da quel momento è cominciato tutto”. La passione e l’amore per questo genere di mestiere aiuta soprattutto agli inizi, ma comici come si diventa? “Nooo, ci si nasce!” risponde senza esitazione Lello, “io sono cazzaro dentro se si può dire così, da comico puoi diventare attore drammatico, ma non viceversa, comici si nasce”.
Il calcio è stata la fortuna di Lello Cicosta, perchè le imitazioni di alcuni calciatori gli hanno aperto le porte della popolarità soprattutto tar i giovani soprattutto quella di Antonio Cassano. “Devo tutto a Andrea Perroni che mi volle con se a Mediaset per il programma Guida al Campionato dove davo la voce a tanti personaggi popolari del calcio e dello sport. Cassano è stato quello che sono riuscito a caratterizzare meglio con quel pacchetto di patatine meglio e la frase tormentone “che men ne fotte a me, guagliò” che poi spopolò tra i giovani. E’ stata davvero la mia fortuna ,ma se devo dirti come è nata quell’imitazione, non saprei davvero spiegartela.
E poi il comico spiega un retroscena davvero curioso ma che spiega tutta la voglia di arrivare che deve avere un comico che vuole sfondare in quel mondo. “Non so neanche io come spiegarti la cosa, ma se ti chiama Mediaset e ti di chiede se sai fare l’imitazione di Cassano, che fai dici di no? Anche se io Cassano non lo avevo mai imitato! Bisogna saper inventare al momento un qualcosa di caratterizzante, ecco perchè mi venne in mente di fare Beckham in dialetto barese! Lui il modello, il sex symbol, l’uomo più desiderato delle donne, io ho deciso di farlo parlare in dialetto barese. E fu un grande successo”.
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