Elon Musk, a Los Angeles, presenta l’ultimo progetto targato Tesla: il cybercab. Una sorta di taxi elettrico guidato dall’AI. Quanto costerà.
I Warner Bros Studios, a nord di Los Angeles, hanno visto una sorta di appendice di Iron Man. Sul palco non c’era Robert Downey Junior che presentava i prototipi di robot da fornire all’esercito americano, ma Elon Musk e quello che la platea vedeva non era un film bensì il prossimo progetto targato Tesla.
Alle 5 di mattina, ora italiana, il magnate americano ha aggiunto un altro tassello al mosaico delle proprie creazioni. L’ultima trovata in fatto di veicoli assistiti si chiama Cybercab. Una sorta di taxi programmato per essere guidato dall’intelligenza artificiale: il veicolo sarà prodotto a partire dal 2026. I lavori su “larga scala” dovrebbero iniziare anche prima: al cospetto di Elon Musk, nella serata di presentazione, ce n’erano appena 50. Tra proiezioni video e alcuni prototipi in presenza.
La creazione sembra allettare moltissimi, per il momento le automobili guidate dall’intelligenza artificiale saranno soltanto appannaggio degli americani. Non è da escludere però una produzione oltreoceano. Le caratteristiche sono le stesse delle macchine elettriche targate Tesla, persino gli sportelli che si aprono ad ali d’uccello. Con la differenza che si guidano da sole: “Potete addormentarvi e svegliarvi arrivati a destinazione”.
La questione economica divide gli utenti: si parla di circa 30 dollari. Non di più. Poi potrebbe cambiare, ma soltanto rispetto alla possibile destinazione. 20-30 centesimi a chilometro. Si potrà richiedere tramite un’applicazione apposita. Sembra essere davvero tutto pronto. La novità è anche un’altra: insieme ai taxi robotici, ci saranno anche i van.
Veicoli più grandi che potrebbero portare più persone. Grande innovazione, secondo alcuni esperti, rispetto all’autonomia dedicata per le persone con disabilità. Il dibattito, tuttavia, è ancora aperto. I detrattori asseriscono che un’invenzione simile porterà via centinaia di migliaia di posti di lavoro: su questo Musk ironizza.
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“Il tipo di veicolo evita imprevisti inutili. Qui il conducente non dorme, non parla al cellulare, non vi fa aspettare più del dovuto”. Insomma l’ultima invenzione del magnate americano è destinata a far discutere almeno quanto i viaggi su Marte, ma stavolta a farla da padrone non è solo la curiosità. Anche un possibile sdegno per l’evoluzione lavorativa e sociale a cui porteranno determinate creazioni: la robotica al servizio dei mezzi di trasporto e non solo. Un argomento che, per restare in tema, ha subìto una brusca accelerazione.
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