Gabriele Corsi e l’affondo che mette a tacere tutti: ecco cosa ha confessato il conduttore, i dettagli e le curiosità.
Uno dei conduttori che con la sua professionalità, il talento e l’umiltà si contraddistingue dal resto dei suoi colleghi è lui, Gabriele Corsi. Il pubblico ha avuto modo di notare il suo talento in più occasioni sia dal punto di vista radiofonico e sia dal punto di vista televisivo e, in entrambi casi, ha lasciato il segno. Ultimamente, sui suoi profili social ha lanciato un appello che fa riflettere: ecco cosa ha detto.
Classe 1971, Gabriele Corsi nasce a Roma e sin da ragazzino ha il sogno di fare spettacolo, un sogno che poi è divenuto realtà grazie alla dedizione e al sacrificio. Nel corso della sua carriera, si è fatto conoscere dapprima in radio con il famoso Trio Medusa e, in seguito, grazie alla partecipazione come conduttore televisivo.
Prima di tutto, però, bisogna sottolineare che l’uomo ha studiato alla Susan Strasberg’s Actor’s Studio e si è laureato presso l’Università La Sapienza di Roma in Scienze Politiche. Dopo una lunga gavetta teatrale, il pubblico lo vedrà per la prima volta ne Il Maresciallo Rocca, accanto a Gigi Proietti.
Come detto, la carriera radiofonica la comincerà con il Trio Medusa e insieme daranno vita a diversi programmi su Radio Deejay e poi arriveranno in TV, diventando fra i personaggi più amati de Le Iene. Per quanto riguarda, invece, la conduzione televisiva ha condotto Take me out – Esci con me, Deal With It – Stai al gioco, su NOVE e Don’t Forget the lyrics – Stai sul pezzo sul canale Nove.
Gabriele Corsi e l’appello che non passa inosservato: ecco perché
Nonostante il conduttore Gabriele Corsi sia una persona estremamente corretta, umile e professionale, ha lasciato senza parole il pubblico che da anni lo segue sui profili social, per un appello nei confronti di una categoria di lavoratori in particolare.
Il conduttore radiofonico e televisivo Gabriele Corsi, ha lanciato un appello sul profilo X (ex Twitter) ai suoi tanti fan di rispettare coloro che dedicano la vita al lavoro con il pubblico.
Nel dettaglio, egli ha scritto: “Ripetiamo tutti insieme: ‘Chi fa le pulizie, i commessi, le cameriere, chiunque lavori in un’attività aperta al pubblico, non è invisibile. Non salutare, non ringraziare, non rientra nei diritti del cliente. Che non ha sempre ragione. Soprattutto se si dimostra un cafone’”.