Il celebre opinionista, nello scatto amarcord, era sul set di uno dei suoi primi film insieme a un regista poi divenuto un colosso del cinema.
Classe 1941, Giampiero Mughini inizia prestissimo la sua carriera da giornalista quando a soli 22 anni fonda la rivista Giovane Critica, sullo stesso filone dei Quaderni piacentini che fu protagonista del caldissimo Sessantotto. Ha frequentato prima il liceo classico poi si è iscritto al corso di Lingue e letterature moderne presso l’Università La Sapienza di Roma, dove si laurea con 110 e lode portando davanti alla commissione una tesi in letteratura francese.
Dopo un periodo come lettore di italiano a Versailles, torna a Roma nel 1970 per inseguire il sogno di diventare una firma riconosciuta della carta stampata. Ad accoglierlo è la redazione del quotidiano Paese Sera. E non solo, perché proprio in quegli anni fonderà Il Manifesto, nato a tutti gli effetti nel 1969, ma abbandonerà la nave poco dopo averla varata. Percorso simile tra le fila di Lotta Continua, prima è direttore responsabile poi esce di scena nel 1971. Sarà un certo Nanni Moretti a chiamarlo per partecipare a uno dei suoi film, era alla sua seconda esperienza dietro la macchina da presa dopo l’esordio con Io sono un autarchico nel 1976.
Giampiero Mughini nel film di Nanni Moretti, guardate com’era: un’altra persona
Veste abilmente i panni dell’intellettuale occhiali e basettoni nella seconda pellicola da regista di Nanni Moretti. Usciva nel 1978 Ecce Bombo, a due anni dall’opera prima Io sono un autarchico, diventando presto un film cult. All’interno del cast c’era anche Giampiero Mughini, che a rivedere qualche scena oggi è davvero irriconoscibile. È invece presentatore televisivo senza scrupoli, cinico, in Sogni d’oro che vedrà la luce solamente nel 1981. Al cinema tornerà vent’anni dopo insieme a Leonard Pieraccioni ne Il mio West per la regia di Giovanni Veronesi.
La consacrazione come opinionista televisivo arriva alla fine degli anni ottanta, quando diventa ospite fisso nel programma Ieri, Goggi e domani. La sua popolarità però raggiunge punte insperate grazie alle comparsate nel Maurizio Costanzo Show e ne L’appello del martedì. Dal 1998 in poi è invece colonna portante della trasmissione Controcampo, dove rimarrà fino al 2010 – è uno sfegatato tifoso della Juventus, al club bianconero ha dedicato anche tre libri.