Un doveroso omaggio al cantautore di Monfalcone, uno dei più grandi Maestri della musica italiana, tra canzoni immortali, amori impossibili e quel tentato suicidio
Gino Paoli è tra i più grandi cantautori della musica leggera italiana. Nel corso degli anni ha scritto e composto capolavori che hanno segnato epoche e generazioni, canzoni immortali che ancora oggi restano meraviglie assolute. Nel giorno del suo novantesimo compleanno tutto il mondo della musica gli rende omaggio, ma è lui stesso a dirsi stupito di essere riuscito a raggiungere un traguardo così longevo. Soprattutto quando quella notte maledetta, ma benedetta, aveva deciso di togliersi la vita senza riuscirci.
Un vita come un’avventura, tra cadute e risalite, amori travolgenti e delusioni profonde, straordinari picchi di popolarità e inaspettati vuoti musicali che più volte hanno fatto pensare alla fine di una straordinaria carriera che poi ha sempre saputo rinascere. Un autore capace di tornare a omaggiare tutto il suo pubblico con canzoni sempre molto più belle.
“Senza fine”, “Me in tutto il mondo”, “Come si fa”, “Prima di vederti”, “Invece no”, “Che cosa c’è”, ‘Il cielo in una stanza” e “Sapore di sale”. Queste alcune delle centinaia di canzoni che lo hanno reso uno dei più grandi cantautori della musica italiana. Gino Paoli oggi compie 90 anni e neanche lui avrebbe mai scommesso sul raggiungimento di questo importante traguardo della vita. Uno dei più grandi interpreti della melodia italiana, ha segnato con le note delle sue canzoni intere generazioni che grazie a loro hanno riso, hanno pianto e si sono innamorate. Una vita fatta di eccessi, di amori immensi, poi traditi, ma alla fine ritrovati. Quello con Ornella Vanoni, la donna della vita, lasciata però per quel sogno troppo giovanile di una minorenne Stefania Sandrelli che gli regalerà poi anche la figlia Amanda. Salite e discese come sulle montagne russe fino a quel colpo di pistola che poteva mettere fine a tutto e spegnere definitivamente la luce sulla sua esistenza.
Accade spesso proprio ai più grandi. Quando hai tutto perchè sei all’apice del successo e puoi permetterti tutto, fama, successo, case, auto e le donne più belle. Hai tutto, ma senti di non avere niente o di non sapere più quello che realmente vuoi. E allora fai pensieri strani. E Gino Paoli la notte dell’ 11 luglio del 1963, solo in quella stanza d’albergo, pensa di non aver più niente da chiedere o da trovare in quella vita e decide di farla finita. Per sempre. Afferra la sua Derlinger calibro 5, una delle due pistole che gli piaceva tanto avere, e dopo essersi disteso sul materasso se la punta al cuore per spegnere definitivamente la luce della sua vita. Il colpo, però, si ferma nel pericardio senza provocare danni irreparabili, e da allora il cantautore vive con il proiettile nel cuore. La piccola pallottola si è andata a infilare in un punto difficile e delicato, nascosta quasi per non farsi trovare e anche un intervento chirurgico sarebbe troppo pericoloso. Meglio lasciarla lì dov’è, immobile a perenne ricordo delle prove che la vita a volte ti mette di fronte. Da quel giorno vita regolare, niente alcol ne fumo, ecco forse a cosa è servita quella pallottola nascosta, a raggiungere oggi quota novanta.
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