Giovanni Allevi ha regalato al pubblico uno dei momenti più belli del Festival di Sanremo 2024.
L’edizione, finita con la vittoria di Angelina Mango, ha sancito anche l’inizio della nuova vita del maestro, che è tornato ad esibirsi davanti al pubblico per la prima volta proprio al Teatro Ariston.
Giovanni Allevi si era ritirato dal lavoro dopo che gli era stato diagnosticato il mieloma multiplo. Dopo un periodo di cure, ora riprenderà il tour e a riempire i palchi di tutto il mondo. Tutti i fan si chiedono se sia possibile guarire da questa malattia.
Lo abbiamo chiesto all’ematologo Claudio Cerchione, dirigente medico ricercatore alla divisione di Ematologia dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei Tumori di Meldola.
“Il mieloma è una malattia curabile, ma non guaribile. Ad oggi non si parla di guarigione, ma di cronicizzazione. Che non è qualcosa di negativo. Al contrario, costituisce la conquista di averlo reso controllabile con trattamenti privi di chemioterapia, mentre prima era letale. Esistono farmaci che danno ottime percentuali di risposta e periodi di remissione molto lunghi”.
Professore, quindi non è possibile guarire dal mieloma multiplo?
“Le proiezioni danno risposte talmente profonde e lunghe che verosimilmente arriveremo alla guarigione. Oggi abbiamo pazienti in remissione completa di lunga durata ma non abbiamo ancora dei criteri per definire un paziente guarito. Il mieloma multiplo è una patologia per cui fino a 10-15 anni fa si moriva tanto. In questi anni siamo passati a un vuoto terapeutico a un’abbondanza. Da quando l’obiettivo era il controllo della malattia che mirava quasi a una palliazione, siamo passati, oggi, ad avere l’obiettivo della guarigione”.
Cosa possiamo fare noi per stare accanto a una persona col mieloma multiplo?
“Aiutarlo a tornare a vivere. Gran parte dei malati di mieloma rispondono alle cure. Il paziente torna a riprendersi la vita. Noi possiamo accompagnarlo nel momento delle cure più intensive e trattarli sempre meno da malati”.
Qual è l’impatto iniziale di una persona quando sa di avere questa malattia?
“L’inizio è devastante per tutti. Anche se conosciamo queste patologie e oggi se ne parla sempre di più, l’impatto psicologico iniziale è devastante per tutti. Quindi è normale, all’inizio, ritirarsi dal lavoro e prendersi una pausa. Poi, nell’ottica del pensiero della cronicizzazione e del fatto che le cure sono ben tollerate, pian piano ci si riprende la vita. Chiaramente, ogni paziente ha i suoi tempi e il proprio carattere. Ma in linea di massima, all’inizio ti sembra che sia finita e ti chiedi: “Perché proprio a me?” Poi razionalizzi e inizi a vivere una nuova vita, fatta di affetti e lavoro e anche di terapia e controlli”.
Professor Cerchione, cos’è il mieloma multiplo?
“È un tumore del sangue causato dalla crescita incontrollata delle plasmacellule, cioè cellule del sistema immunitario responsabili della produzione di anticorpi. Le plasmacellule tumorali appartengono a un solo clone, quindi producono un solo tipo di anticorpo ma in grandissime quantità, la cosiddetta componente monoclonale”.
Quali sono i sintomi?
“In genere i primi sintomi di malattia sono legati ai criteri Crab. C sta per ipercalcemia, R per insufficienza renale, A per anemia e B per bone-osso. I sintomi sono il dolore osseo localizzato e a volte accompagnato a fratture spontanee, e l’astenia, a volte severa, correlata all’anemia”.
Come ha spiegato, si va verso la cronicizzazione del mieloma multiplo. Quanto durano le terapie?
“Si è passati da terapie “a durata” a terapie “continuative”. Si è visto che occorre un controllo continuo di malattia, e perciò tutti i protocolli a disposizione oggi si basano su terapie che si riducono in intensità ma non terminano, a meno di progressione o tossicità inaccettabili”.
Il mieloma multiplo si può prevenire?
“Il nuovo obiettivo è riuscire a prevenire il mieloma, individuando gli stati pre-neoplastici prima che diano sintomi: diagnosticare la gammopatia monoclonale e il mieloma smoldering, due malattie che ci dicono che il clone di plasmacellule tumorali è già presente, ma il paziente è privo di sintomi e segni. Quando individuiamo queste forme pre-tumorali, teniamo il paziente sotto osservazione, pronti a intervenire precocemente, con la cura più adatta, nel momento giusto, prima che evolva in mieloma sintomatico. La diagnostica avanzata e l’intervento precoce nel Mieloma Smoldering ad alto rischio è quello che è possibile all’interno di protocolli di ricerca in istituti di eccellenza come l’IRST IRCCS “Dino Amadori” di Meldola”.
Professore, facciamo chiarezza: qual è la differenza tra mieloma multiplo e leucemia?
“Sono due cose completamente diverse, anche se sono entrambi malattie del sangue. Sia il mieloma sia la leucemia sono di pertinenza dell’ematologo, ma riguardano cellule diverse. L’una non può trasformarsi nell’altra”.
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