Il famoso storico parla al quotidiano Il Foglio e mette in guardia sia la destra che la sinistra, cercando di combattere uno stereotipo che va avanti da anni
Una scelta che sta facendo discutere e dibattere parecchio all’interno del mondo culturale, ma soprattutto politico. A spiegarla è il famoso storico Giordano Bruno Guerri che al quotidiano Il Foglio spiega cosa sta succedendo: “Quella del ministro Sangiuliano è una scelta pienamente legittima. E lui ha tutto il diritto non di imporre ma quantomeno di chiedere quel posto. L’egemonia culturale la si fa anche occupando i luoghi della cultura. Certo, si deve andare alla ricerca di persone di valore, di qualità. Non semplicemente ricompensare il senatore o il deputato del proprio schieramento politico”. Insomma, Giordano Bruno Guerri, rispetto a chi si sta scandalizzando davanti a determinate situazioni e scelte legate al mondo della destra, resta meravigliato che qualcuno a sinistra si possa sollevare e gridare allo scandalo anche perché scandalo non è. Il problema sarebbe che il ministro della Cultura vorrebbe entrare a far parte lui direttamente o un suo delegato all’interno del Consiglio direttivo dell’Accademia del cinema italiano, quella in pratica che assegna i Donatello, ovvero gli Oscar italiani, per intenderci.
Secondo alcuni, soprattutto da sinistra, sarebbe un modo, definitivo, per “espugnare il cinema italiano”, ma per Giordano Bruno Guerri sono solo bazzecole, strumentalizzazioni che non hanno né capo, né coda. E infatti la sua idea è piuttosto precisa e afferma: “E’ chiaro che bisogna partire da un riequilibrio. E in questo caso un riequilibrio passa anche dall’occupazione di certi spazi”. E lon spiega senza alcuna polemica, non è un mistero che lo stesso Guerri fosse tra coloro che potevano diventare ministro della Cultura, ma da presidente del Vittoriale degli italiani sin dal 2008, oltre che del Museo di Salò, sul Lago di Garda, riflette su quello che si sta facendo e dicendo contro il ministro e anche contro il Governo.
Giordano Bruno Guerri contesta soprattutto un concetto che, da un certo punto di vista, lo manda ai matti: “Il grande equivoco è che si tende a credere che gli uomini e le donne di destra siano degli incolti, perché non li si è sperimentati, non hanno avuto la possibilità di esprimersi. In questi anni gli intellettuali si sono nascosti, spesso hanno fatto finta di stare dall’altra parte. Ma ci sono. Lo spoils system esiste ovunque, guardate come funziona negli Stati Uniti. E’ un sistema che va benissimo, a patto però che si premino persone di qualità”.
E infatti lo storico non ci mette poco e fa anche degli esempi, uno tra questi è Pietrangelo Buttafuoco alla Biennale di Venezia, tanto che Giordano Bruno Guerri dice che sul suo nome si tratta di “una scelta che ho condiviso in pieno perché Buttafuoco è persona intelligentissima, colta. E’ il profilo adatto per occuparsi di arte contemporanea, di cultura a tutto tondo. Ma non mi faccia passare in rassegna le altre nomine di questi mesi da parte del governo: non mi sento di mettermi a dare delle pagelle”.
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