Il famoso fotografo cerca di vedere tutto con ottimismo: “Non so quanto mi resta, ma nella vita sono stato fortunato”
Un annuncio che lascia sorpresi e scioccati, anche per la facilità e quasi col sorriso con cui uno dei fotografi più famosi al mondo l’ha detto. Oliviero Toscani ha confessato che morirà a breve a causa di una malattia che non si può curare.
Le parole del fotografo sono struggenti, ma anche cariche di serenità e realismo. “Ho vissuto troppo e bene. Sono stato fortunato. Non so quanto mi resta”, le parole del fotografo e creativo di fama mondiale Oliviero Toscani che dall’alto dei suoi 82 anni e come al solito, parla in maniera chiara e senza filtri della malattia che lo ha colpito.
Toscani va avanti e racconta tante cose di quello che gli è successo, tanto che è arrivato al punto di uscire allo scoperto in questo modo è anche perché per questa malattia non esiste una cura. Al Corriere della Sera racconta tutto o quasi: “Alla fine di giugno mi sono svegliato con le gambe gonfie, ho cominciato a fare fatica a camminare. All’ospedale mi hanno diagnosticato un problema al cuore“.
Il fotografo parla in libertà, confessando e raccontando il percorso fatto in questi ultimi mesi e rivela anche il nome della malattia che ha contratto: “Si chiama Amiloidosi. In pratica le proteine si depositano su certi punti vitali e bloccano il corpo. E si muore. Non c’è cura”. E ancora: “Non so quanto mi resta, devo essere sincero, ma non ho paura”.
“Col Covid sono stato morto qualche minuto…”
Oliviero Toscani racconta senza fermarsi, il suo è un monologo e sembra quasi usi l’intervista per sfogarsi: “A ottobre ho anche preso una polmonite virale e il Covid, mi hanno tirato per i capelli. Penso anche di essere stato morto, per qualche minuto“. Ma “non ho paura di morire. Basta che non faccia male”. E poi il fotografo spiega: “Ho vissuto troppo e bene, sono viziatissimo. Non ho mai avuto un padrone, uno stipendio, sono sempre stato libero“.
Toscani si sente libero e non ha problemi a dirlo: “Non ho più voglia. Mi sono liberato di tutto”. Ma “mi pento delle cose che non ho fatto, non di quelle che ho fatto”.
E poi dice una cosa che lascia attoniti perché è un pensiero bello e affascinante: “Il pensiero di invecchiare proprio non c’era. Fino al giorno prima di essere così, lavoravo come se avessi 30 anni. Poi una mattina mi sono svegliato e all’improvviso ne avevo 80”.
L’ultimo pensiero: “Sono sempre stato particolarmente privilegiato e fortunato, lo dico veramente. Vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato, lo conosco da quando era ragazzino. Ogni tanto mi viene voglia”.