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Cultura e Spettacolo

Prendono d’assalto un Hotel e danno la colpa a Taylor Swift: “Lo abbiamo fatto per lei”

Una struttura è stata improvvisamente presa d’assalto da numerose persone. I responsabili, increduli, hanno chiesto il motivo ai clienti: la responsabilità è della cantante

Quando hanno visto decine e decine di persone, di ogni età, estrazione sociale e provenienti da diversi Paesi, arrivare nel loro hotel, sono rimasti scioccati. “Cosa ci fate tutti insieme quì?”, hanno chiesto. “Tutta colpa di Taylor Swift”, la risposta delle persone arrivate ad occupare le loro camere. A quel punto, per i responsabili dell’albergo, è stato facile fare due più due ed arrivare alla risposta.

Taylor Swift protagonista, di una storia incredibile, che riguarda i suoi fans. Molti hanno preso d’assalto un albergo, per colpa sua – Cityrumors.it

Venerdì 19 aprile è uscito il nuovo album dell’artista statunitense, il suo undicesimo lavoro, dal titolo The Tortured Poets Department. Un event molto importante per l’intera industria discografica: Taylor Swift è infatti la cantante più famosa e popolare al mondo: la più ascoltata su Spotify. L’album arriva a 18 mesi di distanza dall’uscita di Midnights, un disco che lo scorso anno aveva battuto numerosi record di vendite e streaming.

Come spesso accaduto, i fan dell’artista, hanno preso spunto dai suoi brani per mostrare la passione e il trasporto verso il loro idolo: si sono precipitati ad acquistare i vestiti iconici mostrati durante i brani, ed hanno preso d’assalto i luoghi citati in alcuni brani: su tutti un hotel situato a Manhattan, conosciuto come “Chelsea Hotel”. LA struttura è menzionata  nel ritornello della canzone che dà il titolo all’album: “Tu non sei Dylan Thomas, io non sono Patti Smith / Questo non è il Chelsea Hotel, siamo idioti moderni”.

Perchè il Chelsea Hotel è famoso?

Costruito nel 1884, il Chelsea Hotel è un punto di riferimento bohémien grazie ai numerosi attori, poeti e scrittori famosi che vi hanno soggiornato nel corso degli anni, da Bob Dylan a Mark Twain. L’edificio gotico vittoriano ha avuto un legame con le icone della cultura pop sin dal suo inizio ed è servito da ispirazione per molti. È stato anche utilizzato come location per le riprese di film e video musicali. Andy Warhol ha  diretto il suo film sperimentale underground, Chelsea Girls in questa struttura nel 1966. Il nome dell’hotel è anche il titolo del popolare brano del 1968 del cantante canadese Leonard Cohen. Faceva riferimento al suo soggiorno lì durante la sua breve relazione con la musicista Janis Joplin.

L’hotel ha quindi avuto numerosi contatti con gli artisti ed il mondo della cultura e della musica. Ma mai i responsabili della struttura si erano trovati a fare i conti con ciò che è successo a seguito dell’uscita del brano di Taylor Swift. Centinaia e centinaia di fan dell’artista (i cosiddetti Swifties) hanno preso d’assalto la struttura, prenotando un soggiorno e ritraendosi in foto e selfie all’interno delle stanze d’albergo. Un modo per rendere omaggio all’artista e per sancire un legame sempre più stretto: “Sapevo che dovevo rendere una sorta di omaggio al Chelsea Hotel”, ha detto al New York Post Amanda Rykoff, una fans di Taylor Swift di 53 anni. La donna  vive a West Hollywood, in California, è volata a New York una settimana dopo l’uscita dell’album. “Non potevo non soggiornare in queste stanze, nominate da Taylor Swift”.

Il Chelsea Hotel, nel cuore di New York. La struttura è stata presa d’assalto dai fans di Taylor Swift – Cityrumors.it (Youtube)

L’albergo come punto di ritrovo dei fans

E’ rimasta in albergo cinque notti, e durante il suo soggiorno ha indossato i braccialetti dell’amicizia che aveva acquistato durante il concerto  “Eras Tour” a Los Angeles la scorsa estate. Mentre camminava lungo la West 23rd Street, ascoltava con i suoi Air Pods il brano in cui veniva nominato l’hotel e si è assicurata di scattare una foto del numero civico della struttura: il 22. Il numero 2 ha un significato speciale tra i fans della Swift. “È simbolico, perché il suo album menziona il numero due per tutto il tempo”, ha spiegato Rykoff. “Taylor ne ha mostrati due quando ha annunciato l’album ai Grammy. Anche questo è stato un doppio album, il che è stata una sorpresa. Gran parte dell’album è anche 20/20 senno di poi”.

La storia della Rykoff è la stessa di migliaia di altri fans: “La struttura è stata letteralmente presa d’assaltoconferma un responsabile di un agenzia turistica – dai fans. Prima ci veniva chiesto di organizzare un tour della città e infine cercavamo  un hotel che si trovasse vicino ai luoghi che si volevano visitare. Adesso succede il contrario. Si parte dall’hotel e poi a cascata si cercano alcuni luoghi che si possono vedere e che si trovano nelle vicinanze dell’albergo. E’ una questione di priorità. Gli Swifties sono una comunità meravigliosa, calorosa e accogliente. Spero che l’hotel sia pronto perché sono sicura di non essere l’unica a mandare gli Swifties verso di loro.

Decine e decine di fans di Taylor Swift si sono fatti immortalare davanti al Chelsea Hotel, come forma di rispetto verso il loro idolo – Cityrumors.it

I fans impazziti e le critiche dei residenti: “Non ce la facciamo più”

Tra i fans c’è anche Gregory Little, un ragazzo di circa venti anni che vive a Manhattan, e che si è recato al Chelsea Hotel il giorno stesso in cui è uscito l’album di Taylor Swift. Ha girato e montato un video sui social media dell’esterno e lo ha impostato sulla canzone che ha dato il nome all’album. Un brano che è attualmente al n. 1 della Billboard “Hot 100”. “Ho cercato di farlo al rallentatore, come l’estetica dell’album”, ha detto. Il post ha ottenuto oltre 500.000 visualizzazioni su Instagram. Ma c’è anche chi è rimasto scioccato dall’incredibile popolarità dell’albergo. “Vengo in questo posto da anni – dichiara Michael – non per alloggiare qui, visto che abito nelle vicinanze, ma perchè al bar fanno dei cocktail eccezionali. Purtroppo c’è sempre la fila e sono costretto a cambiare location per i miei aperitivi”. “Sta diventando insopportabile – continua un’altra donna intervistata dalla stampa statunitense – ad ogni ora del giorno ci imbattiamo in fan imbufaliti che ascoltano sempre la stessa canzone. Siamo arrivati ai limiti della sopportazione”. 

 

 

Paolo Colantoni

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