Due ottantenni francesi avevano deciso di liberarsi di un oggetto trovato in soffitta, ma non avrebbero mai potuto immaginare che si trattasse di una rara maschera africana del XIX secolo dall’enorme valore
La coppia di anziani che ha venduto l’oggetto ha sostenuto che si è verificato un “errore di autenticazione” e che l’acquirente, un rigattiere di una piccola città del sud del Paese che ha acquistato l’oggetto per soli 150 euro, sapeva quanto valeva davvero la maschera quando l’ha acquistata nel 2021. Lo stato africano del Gabon ora rivendica la proprietà del prezioso cimelio.
La maschera è una “Ngil”, un raro esemplare di manufatto, tanto che se ne arrivano a contare una decina in tutto il mondo, del popolo Fang del Gabon, risalente al XIX secolo, probabilmente acquistata “in circostanze sconosciute” da René-Victor Edward Maurice Fournier, governatore coloniale francese e nonno dell’anziano ottantenne francese. Il manufatto è scolpito in legno tropicale di fuma, a forma di volto allungato, dipinta con argilla bianca e decorata con una barba di rafia.
Il signor e la signor Fournier, una tranquilla coppia di ultra ottantenni del sud della Francia, aveva semplicemente l’intenzione di svuotare la cantina della loro casa dove, dopo tanti anni, si erano accumulati troppi oggetti e per farlo avevano contattato un rigattiere della zona che ha comprato molte delle cose accumulate. In particolare ha acquistato per 150 euro una maschera in legno che oggi è diventata, oltre che molto probabilmente l’affare del secolo, anche un caso diplomatico. La scultura in legno infatti si è rivelata un oggetto dal valore inestimabile tanto che, una volta affidata a una casa d’aste, la maschera è stata battuta all’incredibile prezzo di 4,2 milioni, pagati da un anonimo acquirente durante un’asta all’Hotel des ventes de Montpellier. I due ottantenni, giunti a conoscenza della notizia, hanno tentato di ottenere una rivalsa nei confronti del rigattiere, ma il giudice non ha ritenuto di garantire loro alcun risarcimento. Infatti il tribunale di Alès, nel sud della Francia, ha stabilito che gli ex proprietari del manufatto “non hanno dimostrato alcuna diligenza nel valutare il giusto valore storico e artistico del bene”.
Per il giudice quindi i due anziani non sono stati ingannati dal rigattiere con cui hanno deciso di stabilire un determinato prezzo, ma sono stati semplicemente avventati. L’oggetto venduto però poi è risultato essere una rara maschera Ngil del XIX secolo, realizzata dal popolo Fang del Gabon, ancora esistente in pochissimi esemplari al mondo. E proprio la sua provenienza ora è al centro di una controversia diplomatica che ha chiamato in causa persino il presidente francese Emmanuel Macron. Due avvocati del governo di transizione del Gabon hanno presentato una mozione per “ottenere il successivo annullamento della vendita di questa maschera, il suo rimpatrio e la consegna dei fondi” definendo l’oggetto un “guadagno coloniale illecito” e sostenendo che è stato prelevato illegalmente durante il dominio coloniale francese. Ma i giudici hanno respinto anche questa argomentazione: quando l’oggetto venne acquistato e non sottratto senza autorizzazione nel 1917, il paese dell’Africa occidentale era infatti una colonia francese. Proprio il presidente francese Macron ha espresso però un parere contrario a quello dei giudici e ha chiesto la restituzione della maschera al Gabon: “Non posso accettare”, ha affermato, “che gran parte del patrimonio culturale di diversi paesi africani si trovi in Francia”. Con buona pace anche dei due anziani ottantenni francesi.
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