Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo. Le teste di Moro siciliane sono un esempio affascinante di come l’arte rifletta la storia e la diversità culturale di una regione
Queste sculture sono un punto di riferimento visivo e simbolico nella vibrante realtà della Trinacria. Le teste di Moro siciliane non sono solo oggetti d’arte, ma anche una parte integrante della eredità culturale e sociale dell’isola. Sono spesso presenti in contesti scenografici, museali, in hotel, uffici, case, ville, e fungono anche da decorazioni durante le festività, oppure possono anche essere preziosi souvenir richiesti dai visitatori dell’isola. L’artigianato delle teste di Moro è un’abilità tramandata di generazione in generazione. Molte di queste sculture sono ancora realizzate a mano da abili artisti che preservano le tecniche tradizionali e aggiungono il loro tocco personale. Il processo artigianale contribuisce a mantenere viva la tradizione e a trasmetterla alle generazioni future. Le teste di Moro sono caratterizzate da una stilizzazione unica che incorpora elementi tradizionali e motivi decorativi distintivi. Le figure sono spesso dipinte con colori vivaci, con occhi intensi e dettagli intricati. Possono variare in dimensioni e stili, ma mantenendo comunque una connessione con la storia e la cultura siciliana.
Durante il Medioevo, questa bellissima terra fu governata da vari popoli, Bizantini, Arabi, Normanni e spagnoli. Queste influenze culturali si riflettono nelle tradizioni artistiche locali. Le sculture rappresentano teste umane stilizzate e spesso colorate, realizzate in ceramica o terracotta. Il termine “Moro” deriva dalla tradizione storica siciliana e si riferisce ai saraceni, popolazioni di origine araba e nordafricana che hanno influenzato la Sicilia per secoli. Uno degli artisti famosi in tutto il mondo per aver realizzato le più belle teste di Moro è albanese e da oltre 30 anni vive in Italia nell’ isola siciliana; il suo nome è Besnik Harizaj titolare di un’attività di Caltagirone. Oggi abbiamo scelto di intervistarlo per parlare con lui di un fenomeno spiacevole e illegale: l’artista è infatti vittima di plagio.
Intanto gli abbiamo chiesto di spiegarci in cosa consista questa pratica, apparentemente piuttosto diffusa in molti Paesi.
“Sono tante le occasioni nelle quali immagini delle mie opere sono state illegalmente sfruttate per scopi di vendita. Tanti marchi e attività di commerci vari si fanno pubblicità usando le mie teste. In un recente viaggio alle Isole Eolie – per esempio – ho visto che persino la nave su cui ero imbarcato le utilizzava come logo. Idem dicasi nell’agenzia di viaggi che organizzava il tour. Sono diventate il simbolo della sicilianità, ma non sono più le mie opere! La differenza è notevole. Se da una parte posso essere fiero di questo riconoscimento, dall’ altra parte sono incavolato perché il mio nome non compare mai. Questo, per chi fa un mestiere come il mio, è un incubo. La violazione del diritto d’autore avviene quando vengono danneggiati i diritti di chi ha compiuto un’opera di ingegno. Un fenomeno che può assumere varie forme: il plagio, la riproduzione dell’opera a fini commerciali, la modifica senza autorizzazione. Nessuno, per esempio, mi mai chiesto il permesso per usare per scopi propri le mie teste. In Italia, la normativa vigente stabilisce in generale che un’opera è protetta dal diritto d’autore, il “copyright”, dal momento della sua creazione fino a 70 anni dopo la morte dell’autore. Io sono in vita le mie opere non hanno certo 70 anni, allora che si fa? “.
Grandi artisti hanno ricevuto il dono di poter essere ricordati anche dopo la morte grazie al frutto del loro ingegno e del loro estro: Leonardo da Vinci, Van Gogh e Picasso resteranno per sempre nella memoria di tutti grazie a ciò che hanno prodotto. Estasiate dalle opere di questi grandi artisti, molte persone, un po’ per diletto, un po’ con intenzioni serie, si cimentano nella riproduzione delle loro prove d’arte più famose: è così possibile ammirare l’esatta copia della Gioconda, dell’Urlo, di Guernica. Ma è legittimo tutto ciò?
“La risposta al quesito se sia possibile riprodurre un’opera d’arte passa necessariamente per la spiegazione di cosa sia il diritto d’autore. Questo istituto consente al creatore dell’opera di attribuirsi la paternità del suo lavoro (diritto morale d’autore) e di beneficiarne economicamente (ad esempio, dalla vendita; diritto patrimoniale d’autore). La legge dice che chi riproduce un’opera d’arte di qualsiasi tipo rischia la galera, purché però vi sia lo scopo di lucro, cioè la precisa volontà di copiare per guadagnare. Se finissero in carcere tutti quelli che- per guadagnarci – riproducono fedelmente le mie opere, gli istituti di pena italiani sarebbero pieni (scherzo)”.
È legale riprodurre un’opera d’arte? Se sì, a quali condizioni? Si può esporre o mettere in commercio una copia?
“Secondo la legge, le opere d’arte sono opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono all’arte, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione. Ogni opera è protetta. Stando a questo le mie opere dovrebbero essere riprodotte solo su mio permesso scritto e vendute come falso d’autore”.
Cosa vorresti facesse lo Stato per aiutarti?
“Mi piacerebbe che fosse più attento a queste vicende: anche perché io pago completamente le tasse, emetto regolari ricevute e sono onesto nel rispettare la legge. Questo mi consente di chiedere di essere tutelato”.
Cerchiano di rispondere ad alcuni quesiti su questa materia dal punto di vista legale.
Posso copiare o utilizzare le opere di altre persone nelle mie?
“No, non puoi utilizzare o copiare opere d’arte di altre persone, a meno che tu non abbia un’autorizzazione scritta da parte dei titolari dei diritti d’autore, o se le opere d’arte sono di pubblico dominio”.
Posso copiare o utilizzare opere d’arte di pubblico dominio?
“Sì, è perfettamente legale produrre e vendere riproduzioni di dipinti famosi purché siano di dominio pubblico e l’opera d’arte sia chiaramente presentata come una “riproduzione”.
Quando un’opera d’arte diventa di pubblico dominio?
“Nella maggior parte dei paesi, un’opera d’arte sarà di dominio pubblico 70 anni dopo la morte dell’artista, con alcuni requisiti aggiuntivi: ogni anno di guerra conta 2 anni e quindi estende la durata del copyright. Per sicurezza, dovresti riprodurre solo opere d’arte di artisti morti più di 100 anni fa”.
Come posso riprodurre opere d’arte di famosi artisti viventi o morti da meno di 70 anni?
“Non si possono vendere riproduzioni di artisti famosi, o morti da meno di 70 anni, a meno che non si disponga di apposita autorizzazione da parte degli artisti stessi, o dell’ente che gestisce il loro patrimonio”.
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