Lillo, dalla vendite delle cinture (ai semafori) all’incontro con Greg

Le rivelazioni del comico ed attore romano Lillo Petrolo in una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera’ 

Nel corso degli ultimi anni è diventato uno dei personaggi italiani più apprezzati dal pubblico. Soprattutto per la sua partecipazione nel primo “Lol – Chi ride è fuori” su Prime in cui è entrato nel cuore di tutti per il suo personaggio ‘Posaman‘. Tanto è vero che per strada lo chiamano addirittura così, anche se il suo vero nome è Lillo Petrolo. Anche se, a dire il vero, già da un bel po’ di anni si era fatto apprezzare per essere stato una Iena e, di conseguenza, aver fatto moltissimi spettacoli come comico, attore e cabarettista.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Le rivelazioni di Lillo Petrolo (Ansa Foto) Cityrumors,it

Per chi non lo sapesse, molto prima di diventare famoso, è stato anche un disegnatore per la rivista ‘Cioè‘. Questo e molto altro ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera‘. Nel corso della stessa ha parlato dei suoi inizi che sono stati tutt’altro che facili. Esordire nelle scene non è stata una passeggiata: “Ero timido e lo sono ancora. Le mie fidanzate hanno tutte fatto loro il primo passo“.

Lillo e l’incontro con Greg e la moglie Tiziana

Lillo avrebbe voluto veramente fare l’attore? A quanto pare no: “I fumetti sono sempre stata la mia passione. I miei, però, volevano il pezzo di carta, mi fecero studiare Ragioneria, cinque anni buttati, una sofferenza. Poi mi iscrissi a una scuola di disegno che mi pagavo vendendo cerotti porta a porta”. Gli inizi lavorativi: “Mi misi a vendere cinte di tela ai semafori. Le pagavo 250 lire, le mettevo a 500. Poi collaborai con una ditta che faceva zainetti per bambini, disegnavo orsacchiotti e paperelle. E creavo gli adesivi per Cioè“.

Intervista al 'Corriere della Sera'
Le rivelazioni di Lillo Petrolo (Ansa Foto) Cityrumors,it

Poi l’incontro con il suo collega (nonché amico) Claudio Gregori, in arte ‘Greg’: “Era il 1988. Lui lavorava per la casa editrice Acme, io ero un freelance. Andavamo a casa sua ad ascoltare dischi o a guardare un film. Cinque anni dopo abbiamo cominciato a lavorare insieme. Io scrivevo canzoni umoristiche per me e i miei amici, lui aveva un suo repertorio e suonava con una band. Ci iscrisse, a mia insaputa, a un concorso di musica demenziale. “Venerdì tocca a noi”. Non me la sentivo. Ho fatto finta di aver dimenticato a casa la chitarra, ma non ci cascò. Un successo incredibile, ci chiesero cinque bis“.

In conclusione l’incontro con sua moglie Tiziana: “Era una fan di Latte & i Suoi Derivati, veniva ai concerti. Ci hanno presentato e ci siamo rimasti simpatici, mi ha lasciato il numero. Per due mesi ci siamo frequentati come amici, poi il resto è venuto naturale. Siamo sposati da 18 anni, conviviamo da 23“.

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