Bellissima, ma soprattutto emozionante e avvincente, la nuova serie tv che completa la trilogia sulla Seconda Guerra Mondiale
Dopo le epiche serie uscite alcuni anni fa come “Band of Brothers” e “The Pacific” che raccontavano attraverso le gesta dei protagonisti due diversi scenari della Seconda Guerra Mondiale, ora la trilogia ideata, prodotta e realizzata dal famoso regista statunitense insieme all’attore premio Oscar con il film Forrest Gump, completa la rassegna con un ritratto degli eroi dell’aria, i piloti protagonisti delle epiche battaglie dei cieli.
Masters of the Air è costruito attorno a due protagonisti, due piloti, Bucky (Callum Turner) e Buck (Austin Butler), amici nella vita che si ritrovano anche a combattere pilotando gli aerei, col supporto di un cast complessivamente eccellente che conta tra gli altri anche su Barry Keoghan e Ncuti Gatwa, ma anche su un budget di 300 milioni di dollari che, a giudicare fin dal primo minuto di girato, non potevano essere spesi meglio.
Dopo i paracadutisti di “Band of Brothers” e i marines di “The Pacific” , Stephen Spielberg e Tom Hanks completano la loro trilogia sulla Seconda Guerra Mondiale con gli aviatori di “Masters of the Air” che da questa settimana è a disposizione sulla piattaforma di Apple Tv. Nel 2001 furono infatti i paracadutisti della Compagnia Easy della 101^ aviotrasportata i protagonisti della serie tv che ha raccontato come nessuno mai lo sbarco in Normandia delle truppe alleate che cambiò di fatto la storia della guerra. Poi, 9 anni dopo, nel 2010, arriva la seconda produzione sullo stesso tema, anch’essa tratta da un testo di memorie belliche. Completamente ambientata nel pacifico, i marines americani affrontano le cruenti battaglie nella giungla contro il nemico giapponese in quella che sarebbe stata la fase finale della Seconda Guerra Mondiale. Serie televisive, ma girate entrambe con tecniche e mezzi cinematografici, che hanno completamente rivoluzionato l’idea e l’importanza di una produzione riservata soltanto al piccolo schermo. Una rivoluzione che, accoppiata all’esplosione dei servizi di streaming a pagamento come ad esempio Netflix e Prime, ha spalancato le porte a un nuovo ed enorme mercato per le produzioni televisive.
Nel mezzo tra le due produzioni c’è stato poi “Salvate il soldato Ryan”, film capolavoro sempre ambientato tra le truppe americane sbarcate in Europa dalle coste francesi della Normandia. Con Hanks attore protagonista e Spielberg in regia per un film che ha fatto incetta di statuette e premi vari. Ora arriva la serie televisiva che chiude definitivamente il cerchio dei racconti su una guerra che appare lontana, ma che invece continua a sopravvivere nei racconti dei reduci ancora in vita che ci fanno realmente capire come sia stata combattuta soltanto ieri, con tutto il suo carico di drammi e orrori tra vincitori e vinti. Come le altre serie che l’hanno preceduta, anche “Master of the air” condivide la volontà di onorare tanti giovani coraggiosi caduti in battaglia e al contempo rappresentare il conflitto in tutto il suo orrore e la sua violenza attraverso sequenze di battaglie nei cieli spettacolari e spaventose. Nell’unica guerra combattuta nella storia dell’umanità universalmente riconosciuta come “giusta”, quella contro Hitler e il Nazismo.
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