Morte Liam Payne, i risultati tossicologici non mentono: “Crack e altre droghe nel corpo”. La diagnosi finale

La morte di Liam Payne ha sconvolto il mondo della musica. Gli interrogativi proseguono, ma gli esami finali non mentono.

Liam Payne aveva ancora qualcosa da dire, ma forse a parlare sono gli esami tossicologici sul corpo del cantautore che dopo la morte attende risposte dal punto di vista autoptico. La dinamica della morte dell’ex One Direction è ormai chiara, ma manca ancora qualche tassello. L’uomo è caduto dal balcone del proprio hotel, ma come si è arrivati a questo?

Liam Payne morto
Liam Payne morto a 31 anni (ANSA-CityRumors.it)

Chi era vicino a lui dichiara che l’artista era sobrio da sei mesi, persino la compagna – Kate Cassidy – aveva asserito che il compagno stava ritrovando la giusta serenità. La donna, però, il 14 ottobre ha scelto di tornare a casa in solitudine. Due giorni dopo il cantautore è morto in Argentina, con un volo non previsto dall’Hotel Casa Sur.

Liam Payne era drogato: l’esame tossicologico conferma lo stato di salute

La finestra della sua stanza, nel quartiere Palermo, è stata teatro di una dipartita piena di sospesi e interrogativi ancora da chiarire. Il primo può risolverlo l’esame tossicologico: il celebre cantante aveva pesanti sostanze in corpo. Si parla di ketamina, mdma, benzodiazepine e cocaina. Anche metanfetamine e crack.

Morto Liam Payne
Addio all’ex membro dei One Direction (ANSA-CityRumors.it)

Come se li è procurati? Il contributo, secondo alcune fonti vicine all’artista, sarebbe arrivato da alcuni dipendenti dell’hotel che avrebbero fornito a Payne le sostanze necessarie nascondendole nelle scatole di sapone. Inoltre l’ex membro dei One Direction poteva contare sulla collaborazione di altri “faccendieri”, i quali andavano a ritirare i pacchi sospetti per lui.

Manca solo l’autopsia

Ecco perchè non sarebbe stato chiaro fin da subito il ruolo dell’artista: ufficialmente sobrio, ma le sostanze le reperiva sottobanco. Poi c’è la questione dell’alcol. I responsabili della struttura, appena hanno sentito dei problemi nella stanza, hanno chiamato immediatamente i soccorsi perchè si sono resi conto di avere a che fare con una persona instabile. Non presente a sè stessa.

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Ubriaca, ma anche sotto l’effetto di stupefacenti. I rilevamenti, inoltre, dicono che l’uomo si è lasciato andare dal balcone in uno stato di semi incoscienza. La conferma dovrebbe arrivare dall’esame autoptico, ma il quadro di una morte più drammatica che sensazionale comincia a delinearsi. Payne stava risolvendo le proprie dipendenze, ma ci era riuscito soltanto parzialmente.

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