Non trova una soluzione la querelle che va avanti oramai da mesi e che sta paralizzando tutte le nuove produzioni di film e serie televisive
Con l’ennesima fumata nera, salta anche l’ultima possibilità per trovare in tempi brevi un accordo tra gli attori e gli Studios sul mancato rinnovo del contratto di lavoro. Prosegue quindi la serrata che va avanti dallo scorso 14 luglio e che sta di fatto bloccando l’intera produzione hollywoodiana.
Il sindacato nazionale degli attori americani, il Sag-Aftra, stava trattando da mesi con gli Studios per il rinnovo del contratto triennale della categoria. I dirigenti degli Studios hanno stipendi milionari, mentre nelle varie categorie, in questi anni, complice la pandemia, sono stati fatti moltissimi tagli.
A Hollywood le braccia restano incrociate. La protesta sul contratto di lavoro va avanti, dopo oltre 100 giorni di scioperi, infatti, il sindacato degli attori afferma di non poter accettare “l’ultima, migliore e ultima offerta” sul contratto di lavoro formulata dai dirigenti sulle misure da includere nel nuovo contratto degli interpreti. E’ stata di fatto rigettata quella che, da parte degli Studios, era stata considerata l’ultima proposta. Nonostante le speranze degli ultimi giorni, non accenna quindi a fermarsi lo sciopero che da centosedici giorni tiene sotto scacco l’industria cinematografica e televisiva americana. Ora la situazione potrebbe entrare in una pericolosa posizione di stallo che allungherebbe a dismisura il tempo per trovare una soluzione. Uno dei punti cruciali dove non si riesce a trovare un compromesso riguarda i compensi per i diritti d’autore. In passato ogni nuovo passaggio in tv era fonte di reddito, mentre oggi, con l’avvento dello streaming, gli scrittori si ritrovano a guadagnare molto meno, perché gli Studios si sono opposti all’idea di stimare le visualizzazioni affidandosi a una società esterna e imparziale.
Le due parti restano sensibilmente lontane “su diverse questioni essenziali, tra cui l’Intelligenza artificiale”, ad esempio, che tanto fa paura ad attori e cantanti, ha comunicato il sindacato in una nota. Gli attori avevano incrociato le braccia a metà luglio, seguendo gli sceneggiatori nella protesta iniziata a maggio. In estate era infatti scaduto il termine per la rinegoziazione del contratto collettivo degli attori senza che Sag-Aftra arrivasse a un accordo per il rinnovo con i vertici degli Studios. In particolare, il sindacato chiede migliori condizioni di lavoro e compensi più alti per la categoria. Il nodo centrale dello sciopero riguarda poi l’intelligenza artificiale: gli attori chiedono una limitazione nell’utilizzo dei software che generano video riproducendo volti, voce e movimenti di persone reali. Il blocco di ormai quasi sei mesi ha già fatto vedere i suoi effetti, con serie e film la cui uscita continua a essere rimandata: è il caso della quinta stagione di Stranger Things o il terzo capitolo di Euphoria o The White Lotus, ma il sindacato resta fermo sulle proprie posizioni e intanto ha annunciato altre manifestazioni lunedì a New York e Los Angeles, dove sono previsti picchetti regolari fino a giovedì.
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