È in arrivo un procedimento contro Serena Bortone per via di quanto accaduto durante il caso Scurati. La Rai va all’attacco della conduttrice: ecco che cosa è stato deciso.
Qualche giorno prima del 25 aprile, i social e la cronaca italiana si erano concentrati sulla censura mossa dall’azienda pubblica verso lo scrittore che doveva partecipare al programma Che Sarà. La presa di posizione della conduttrice ha creato un caso politico alla vigilia della festa della Liberazione.
Il caso che ha coinvolto Antonio Scurati, premio Strega nel 2019, continua a far discutere. Lo scrittore avrebbe dovuto partecipare alla trasmissione di Serena Bortone, in onda il sabato e la domenica sera su Rai 3, alla vigilia del 25 aprile. La sua presenza nel programma doveva essere un momento di riflessione antifascista, ma che l’azienda pubblica ha deciso di cancellare.
La Rai aveva deciso di cancellare l’ospitata, prima per “motivi editoriali” e poi, come suggerito dalla presidente del consiglio, per “questioni economiche”. Tuttavia, dopo aver denunciato il caso sui social, Bortone ha letto il monologo dello scrittore in diretta. A distanza di giorni, la Rai ha deciso di avviare un procedimento contro la conduttrice.
A quasi venti giorni dalla censura dello scrittore nel programma Che Sarà di Rai 3, avvenuta il 20 aprile, ci sono novità sul caso Bortone-Scurati. È stato reso noto poche ore fa, tramite i canali ufficiali, che la Rai ha deciso di inviare una lettera di contestazione disciplinare alla conduttrice.
I dirigenti di viale Mazzini hanno puntato il dito contro Bortone per via del post di denuncia pubblicato la mattina di sabato 20 aprile. “In riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati”, si legge nel comunicato ufficiale. “Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti”, prosegue la nota.
A muovere le fila di questo procedimento è stato direttamente l’amministratore delegato dell’azienda Roberto Sergio, il quale ha spiegato che non ci sarebbe stata alcuna censura nei confronti dello scrittore. E che quindi, sempre stando a quanto riferito dall’ad, non ci sarebbe stato nessun annullamento da parte della Rai.
Tuttavia, ora Bortone rischia un provvedimento e potrebbe pagare quella “scorrettezza” nei confronti dei piani alti di viale Mazzini, ai quali non è andata proprio giù l’indignazione popolare arrivata subito dopo la giusta protesta della conduttrice. Il post della giornalista, infatti, è stato interpretato come un “danno d’immagine” all’azienda.
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