Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, la lite dello scorso luglio in un ristorante di piazza Albania finisce in archivio: ritirata la querela.
Altro che prima cosa bella, Virzì potrebbe girare il sequel di un film ulteriormente drammatico. Quello che riguarda la sua relazione (ormai naufragata) con l’attrice ed ex moglie Micaela Ramazzotti. Una rottura che non è finita bene, per usare un eufemismo e poteva concludersi molto peggio. I rapporti fra i due non sono stati sereni, specialmente nell’ultimo periodo che ha poi portato all’allontanamento. Il nervosismo l’ha fatta da padrone, come accade in qualsiasi coppia.
Si è però andati oltre le schermaglie dialettiche. Nel luglio scorso, in un ristorante di piazza Albania, i due ex coniugi sarebbero venuti alle mani. Una vera e propria lite violenta: era presente anche la figlia di Virzì. La 35enne Ottavia. Da questa situazione scabrosa deriva la conseguente denuncia reciproca per lesioni.
Virzì-Ramazzotti, insulti e violenza al ristorante
La presentano sia il regista che l’attrice: ci sarebbero anche delle testimonianze. Poche settimane fa, però, Virzì ha ritirato la querela per lesioni. La stessa cosa ha fatto in questi giorni l’interprete – diventata anche lei regista – nei confronti dell’ex marito. Un segno di pace che non è affatto distensivo: si tratta di una scelta condivisa per quieto vivere.
I due mirano alla serenità dei figli e una continuazione senza imprevisti. Entrambi faranno vite separate. Micaela Ramazzotti, attualmente, è accompagnata con il personal trainer Claudio Pallitto. Anche lui è coinvolto nella vicenda. All’epoca, infatti, i protagonisti dell’alterco diedero versioni diverse: la Ramazzotti chiese il codice rosso per la gravità delle aggressioni subite – a suo dire – dal Virzì e la figlia.
La lite di piazza Albania finisce in archivio
Alcuni testimoni possono asserire che c’è stato anche un violento scambio di insulti: “Ti meno!” – avrebbe detto Pallitto al regista ed ex marito della compagna – Claudio Virzì condivide la versione. Pallitto dal canto suo asserisce di aver reagito dopo che il noto regista avrebbe avuto un attacco piuttosto acceso, sfociato anche in atti di violenza, con l’ex moglie.
Insomma un concorso di colpa che rimbalza al pari di una molla. La scintilla iniziale si è risolta con un’archiviazione. La figlia di Virzì, Ottavia, era pronta a portare alcuni filmati dell’accaduto alle autorità. Qualcosa già avevano. L’iter giudiziario, tuttavia, si è fermato su volontà dei due ex coniugi. Intendono soltanto voltare pagina e cercare di andare avanti.
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Oltre piazza Albania per archiviare anche una relazione intensa e passionale finita nel peggiore dei modi. Al nervosismo deve rispondere pragmatismo e una buona dose di consapevolezza. Lo spettacolo deve andare avanti, così come le vite dei due artisti. Alla ricerca di un secondo tempo quantomeno più sereno.