Molti lavoratori riceveranno i soldi del congedo per cura direttamente in busta paga. Scopriamo nel dettaglio come funziona il pagamento.
Il congedo per cure è una particolare tipologia di congedo lavorativo legato al riconoscimento dell’invalidità civile. Vediamo in che modo viene calcolato l’importo spettante al dipendente e il metodo di erogazione dei soldi.
Il congedo per cure non deve essere confuso con i permessi di tre giorni o il congedo straordinario concesso dalla Legge 104. Riguarda, infatti, l’invalidità civile e non il riconoscimento di una minorazione fisica, psichica o sensoriale (disabilità) che dà diritto alla 104 e ai suoi benefici. L’invalido civile è colui che a causa di una menomazione ha un danno funzionale tale da aver causato una limitazione o perdita della capacità di svolgere un’attività nei limiti considerati “normali”.
L’invalidità civile spetta a chi ha una riduzione permanente della capacità lavorativa almeno del 67% e ai minorenni con difficoltà nello svolgimento dei compiti tipici della propria età. Il riconoscimento dell’invalidità viene effettuato da una Commissione previa richiesta del certificato introduttivo al medico curante da parte dell’interessato. Una volta ottenuto, il richiedente potrà avere accesso a numerosi benefici tra i quali il congedo per cure.
Cos’è il congedo per cure e come viene pagato
Il periodo di assenza dal posto di lavoro è concesso all’invalido civile con percentuale di invalidità riconosciuta minimo del 50%. Inoltre dovrà essere attestata la necessità di dover ricorrere a cure in relazione alla propria menomazione che ha concesso il riconoscimento dell’invalidità. Il periodo massimo concesso per le cure è di 30 giorni.
Un medico specialista della ASL dovrà autorizzare e prescrivere le cure e solo dopo si potrà fare domanda di congedo. I 30 giorni potranno essere sfruttati con continuità oppure in modo frazionato a giorni oppure ore. La domanda di congedo per cure si presenta direttamente al datore di lavoro consegnando anche la prescrizione medica attestante la correlazione tra le cure da svolgere e la patologia che ha determinato l’invalidità. Il dipendente avrà anche il compito di documentare le cure ricevute per giustificare l’assenza dal posto di lavoro.
Il congedo per cure è equiparato ad un’assenza per malattia, di conseguenza il lavoratore continuerà a ricevere la retribuzione ma è separato dalla malattia ordinaria perché non concorre al conteggio del periodo di comporto. Nel settore privato i congedi vengono retribuiti e indennizzati dall’INPS, in quello pubblico secondo le modalità indicate nel CCNL. I soldi, dunque, saranno versati direttamente in busta paga come avviene per la “normale” assenza per malattia.