Registrata una crescita del 2,5% nel consumo di energia elettrica in Abruzzo: quali fattori hanno determinato l’aumento rispetto al 2022.
Il mese di settembre 2023 ha visto una maggiore richiesta di energia elettrica da parte della regione Abruzzo in confronto ai dati dello stesso periodo dello scorso anno. Terna, gruppo titolare della rete di trasmissione nazionale dell’elettricità in alta e altissima tensione, ha comunicato le percentuali regionali riguardanti sia la domanda di energia elettrica della regione che quella soddisfatta da energia rinnovabile. Quest’ultima, a settembre di quest’anno, in Abruzzo è risultata essere del 47,3%.
Nello stesso mese, l’Italia è riuscita a coprire da sola l’86% della richiesta di elettricità sul territorio nazionale, mentre per il 14% è ricorsa allo scambio con l’estero. I 22,7 miliardi di kWh prodotti nel Belpaese rispecchiano quelli del 2022 nello stesso periodo. Le fonti rinnovabili sono riuscite a coprire il 38,4% della domanda (30,7% a settembre di un anno fa), vale a dire 10,1 miliardi di kWh. Suddividendo in percentuali l’energia prodotta da fonti rinnovabili, si nota l’incidenza del fotovoltaico (29,8%).
Energia elettrica Abruzzo: i dati 2023 e 2022 a confronto
Risultata in calo anche lo scorso mese la produzione termica (-12,6% rispetto a settembre del 2022); tale riduzione è salita a -16,2% durante i mesi precedenti per una serie di concause ovvero la diminuzione della domanda, l’aumento della produzione rinnovabile e dell’importazione. Grande calo anche per la produzione di elettricità da carbone: rispetto a settembre 2022, questa è arrivata a -50,9%.
Dal report mensile sul sistema elettrico elaborato da Terna, che prende in considerazione tutte le fonti rinnovabili, è emerso che dall’inizio del 2023 fino a settembre, l’incremento di produzione in Italia è stato di 3.911 MW, ben 1.900 MW in più (+95%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Considerando, invece, anche i mesi precedenti, (ottobre 2022-settembre 2023) l’aumento di capacità produttiva installata corrisponde a 4.936 MW.
Per quanto riguarda la fonte idrica, si registra una crescita del 74,7%; nel fotovoltaico un aumento del 24,7%; il geotermico sale di 1,1%. Cala invece l’energia prodotta con fonte termica (-12,6%) e quella prodotta con l’eolica (-4,4%).
A determinare queste variazioni positive rispetto allo scorso anno è anche la notevole riduzione di consumi elettrici iniziata ad agosto 2022 a seguito delle problematiche sorte nel mercato del gas. Secondo l’indice Imcei nazionale elaborato da Terna sui consumi di circa un migliaio di industrie energivore, la variazione negativa registrata corrisponde a -0,9 per cento.
Positive le variazioni nei seguenti settori: siderurgia, mezzi di trasporto e alimentari. Negative le variazioni riguardo a ceramiche e vetrarie, chimica e meccanica, metalli non ferrosi, cartaria, cemento calce e gesso.