Addio debiti in sospeso, puoi annullare la tua cartella esattoriale senza pagare un avvocato: il trucchetto legale per farlo

I debiti in sospeso possono essere cancellati e la cartella esattoriale annullata senza nemmeno dover consultare e pagare un avvocato. 

L’avvocato non è necessario per ottenere l’annullamento di una cartella esattoriale. Basta che il contribuente sappia cosa verificare e come ricorrere all’autotutela.

Come annullare la cartella esattoriale
Non serve un avvocato per dire addio ai debiti- (Cityrumors.it)

Ricevere una cartella esattoriale significa dover pagare all’Agenzia delle Entrate somme importanti. Un vero e proprio incubo per i contribuenti in debito chiamati a versare quanto dovuto in un un’unica soluzione oppure a rate. Nella cartella saranno specificati gli importi da corrispondere entro sessanta giorni dalla notifica e tutte le informazioni inerenti la modalità di pagamento o di richiesta del riesame, la sospensione o l’annullamento del debito. 

Ciò che tutti i contribuenti non sanno è che esiste un limite temporale previsto dalla Legge entro il quale l’Amministrazione deve procedere con il recupero del credito. Un periodo di prescrizione superato il quale il contribuente non dovrà più corrispondere le somme dovute. Per prescrizione si intende l’estinzione del diritto determinata dal mancato esercizio dello stesso all’interno del lasso temporale previsto dalla normativa. In genere, la prescrizione dei crediti è di dieci anni. Vediamo se vale anche per le cartelle esattoriali.

Annullamento delle cartelle esattoriali e prescrizione

La cartella esattoriale si riferisce a dei crediti e, di conseguenza, è soggetta a prescrizione. Perché una cartella sia prescritta, però, deve passare un periodo di tempo variabile in base al debito del contribuente. La prescrizione maturerà in tre anni se il debito riguarda il pagamento del bollo auto.

La prescrizione della cartella esattoriale
Annullare una cartella prescritta, 3, 5 o 10 anni?- (Cityrumors.it)

La prescrizione sarà di cinque anni per gli interessi o le sanzioni sulle imposte, la TARI, l’IMU, le multe stradali, le sanzioni amministrative, le sanzioni tributarie, i contributi assistenziali dovuti all’INAIL, i contributi previdenziali da pagare all’INPS, la tassa di soggiorno. Infine, il periodo di prescrizione più lungo è di dieci anni e vale per IRPEF, addizionale IRPEF, Ires, IVA, IRAP, imposta di bollo, imposta ipotecaria, imposta di registro, imposta sulle donazioni, imposta sulle successioni, canone acqua, ticket sanitario, canore RAI e contributi Camera di Commercio.

A partire da 60 giorni dalla notifica inizierà a maturare il termine di prescrizione. Se dovesse arrivare una seconda notifica il conteggio ricomincerà. Una volta superata la prescrizione allora il contribuente potrà richiedere l’annullamento della cartella esattoriale presentando ricorso in autotutela ossia un’istanza da inoltrare all’AdE e all’Ente creditore. Per redigere questa istanza non sarà necessario ricorrere ad un avvocato. Potrà essere il contribuente stesso a sottoscriverla e presentarla all’Agenzia delle Entrate.

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