Affitti, a brevissimo cambia tutto: si rischiano multe di migliaia di euro

A partire da settembre molti contribuenti rischieranno di vedersi recapitare multe da 8 mila euro. Cosa sta cambiando per gli affitti.

Il Codice Identificativo Nazionale introduce nuove regole in relazione agli affitti. Novità da conoscere per non rischiare di dover pagare multe dall’importo oneroso, fino a 8 mila euro.

Multe di migliaia di euro per affitti
Affitti, chi rischia di pagare ingenti multe (Cityrumors.it)

Quando sentiamo parlare di affitto viene subito in mente la soluzione alternativa al mutuo. Chi non può permettersi di comprare casa perché le banche non sono soddisfatte dell’affidabilità creditizia del richiedente è costretto a corrispondere un affitto mensile per avere un tetto sopra la testa. L’affitto, però, è anche altro. Avete mai sentito parlare di affitti brevi? Per contratto di locazione breve di intende un contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo con durata inferiore a 30 giorni.

Tale contratto viene stipulato da persone fisiche fuori dall’esercizio di attività d’impresa. Occorre sapere che da settembre verrà introdotto un regolamento ad hoc in relazione agli affitti brevi. Dal giorno 1 del prossimo mese, infatti, sarà il nuovo Codice Identificativo Nazionale a disciplinare un settore che da tempo necessita di chiarimenti. Le abitazioni interessate dal cambiamento saranno circa 500 mila.

Le novità sugli affitti brevi introdotte dal CIN

A breve finirà la fase sperimentale del CIN, le regole saranno ufficialmente applicate e tutti gli interessati dovranno seguirle. Numerose strutture ricettive che propongono affitti brevi dovranno regolarizzare la loro posizione. Le piattaforme digitali come Booking e Airbnb dovranno escludere gli annunci senza CIN aiutando il Governo con la rivoluzione del settore.

Obbligo del CIN per gli affitti brevi da settembre
Affitti brevi, cos’è il CIN (Cityrumors.it)

Per i trasgressori sono previste multe salate, fino a 5 mila euro se si pubblicizza una struttura senza CIN e fino a 8 mila euro per chi non avrà il codice. Al fine di agevolare i controlli si creerà un grande database con tutte le strutture ricettive presenti in Italia in modo tale da catalogare totalmente il settore (non solo con riferimento agli affitti brevi). Qual è lo scopo di questa regolamentazione? Contrastare l’abusivismo e garantire maggiore trasparenza ed equità.

Le Regioni che hanno già seguito la nuova politica in via sperimentale sono state inizialmente Puglia, Veneto e Lombardia. Poi si sono aggiunte Liguria, Molise e Sardegna. Entro la fine di agosto accoglieranno il Codice Identificativo Nazionale Basilicata, Lazio, Toscana, Piemonte ed Emilia-Romagna. Le strutture ricettive avranno due mesi per adeguarsi dal momento in cui la piattaforma diventerà ufficiale e accetterà le richieste di assegnazione del codice per gli affitti brevi. Poi scatterà la tolleranza zero verso i trasgressori.

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