Affitto, nuove disposizioni per chi trova muffa in casa del proprietario. Questa situazione di disagio può essere attenuata.
Se vivi in affitto e hai notato della muffa nelle pareti del tuo appartamento, anche se non sembra molto estesa, questa notizia potrebbe interessarti. Recentemente, si sono prese decisioni significative che potrebbero influenzare i diritti come inquilino.
Spesso queste situazioni di disagio si verificano ma non trovano accoglimento, ora è possibile contestare la muffa presente nelle abitazioni. Molti inquilini si trovano a fronteggiare il problema della muffa nelle loro abitazioni. Spesso, questa condizione è sottovalutata, specialmente quando la muffa non sembra estendersi su grandi superfici. Tuttavia, la presenza di muffa, anche limitata, può influenzare negativamente la qualità della vita in un appartamento affittato.
Affitto, diritto alla riduzione del canone per la muffa: il cado del Tribunale di Trieste
Il Tribunale di Trieste ha recentemente emesso una sentenza (n. 162/2019) che riguarda proprio questo problema. In questo caso specifico, un inquilino si è lamentato della presenza di muffa nel suo appartamento. Il proprietario dell’immobile, dal canto suo, ha richiesto il pagamento del canone di locazione non versato. Il CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) ha confermato la presenza di muffa nell’appartamento, attribuendola alle caratteristiche strutturali dell’edificio e alla zona ad alto tasso di umidità. Nonostante la muffa fosse considerata di “modesta entità”, il Tribunale ha riconosciuto che la sua presenza alterava il godimento dell’immobile.
Il Tribunale, infatti, ha stabilito che la presenza di muffa, anche se non particolarmente estesa, comporta un’alterazione nel godimento dell’immobile. Questo perché la muffa può ridurre il grado di sanità degli ambienti e causare un pregiudizio estetico. Di conseguenza, è stato riconosciuto il diritto dell’inquilino a una riduzione del canone di locazione.
Questa sentenza stabilisce un importante precedente. Significa che, come inquilino, se riscontri la presenza di muffa nel tuo appartamento affittato, hai il diritto di chiedere una riduzione del canone di locazione. Questo diritto è valido anche se la muffa non è particolarmente estesa.
La decisione del Tribunale di Trieste si allinea con la giurisprudenza della Cassazione. Secondo precedenti sentenze (Cass. 26.11.2002, n. 16677; Cass. 13.6.2018, n. 15378), i difetti che diminuiscono l’idoneità dell’immobile all’uso pattuito possono legittimare una riduzione del canone di locazione. In altre parole, se vengono meno i requisiti di abitabilità chi abita può chiedere uno sconto sul prezzo mensile dell’immobile.
Nel caso specifico trattato dal Tribunale di Trieste, è stata accordata una riduzione del 10% del canone di locazione. Questa decisione tiene conto dell’estensione della muffa e della sua rilevanza, come evidenziato dal CTU. Questa sentenza rappresenta un passo importante per i diritti degli inquilini. Chi si trova di fronte a questa problematica, anche se limitata, ora ha un sostegno legale per richiedere una riduzione del canone di locazione. È essenziale, tuttavia, documentare adeguatamente il problema e cercare una soluzione concordata con il proprietario dell’immobile. In caso di disaccordo, questa comunicazione fornisce un importante riferimento legale su come muoversi.