Per non perdere agevolazioni e Bonus è arrivato il momento di calcolare l’ISEE corrente. Chi deve procedere ed entro quando.
L’ISEE corrente ha tempistiche di rinnovo differenti rispetto l’ISEE ordinario. Per alcuni contribuenti è già tempo di compilare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica. Vediamo cosa sapere per non commettere errori fatali.
La normativa prevede che al verificarsi di determinate situazioni il contribuente possa aggiornare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente presentando l’ISEE corrente. L’Indicatore ordinario fa riferimento a reddito e patrimonio dei due anni precedenti la compilazione della DSU (2022 per il calcolo dell’ISEE 2024). Nel corso di 24 mesi, però, potrebbero cambiare molte cose. Un componente potrebbe perdere il lavoro, ad esempio, o potrebbe essere costretto a mettere la casa all’asta perché non è riuscito a pagare il mutuo.
Insomma il patrimonio e il reddito potrebbero variare in modo significativo tanto da far abbassare notevolmente il valore ISEE. Da qui la possibilità di aggiornare l’Indicatore prendendo come riferimento redditi e patrimoni riguardanti un periodo di tempo più ravvicinato. Nello specifico, il valore dell’ISEE corrente si riferisce agli ultimi 12 mesi contro i due anni dell’ISEE ordinario.
Guida all’ISEE corrente, chi deve rinnovare la DSU il prima possibile
Il modello ISEE corrente mostra la situazione patrimoniale e reddituale di un nucleo familiare nei 12 mesi precedenti la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica. In questo modo, il quadro che si evince è molto più realistico. Non tutti possono aggiornare l’ISEE. Per richiedere l’ISEE corrente sarà necessario che si siano verificate alcune specifiche situazioni, come la variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente, la variazione nei trattamenti previdenziali, assistenziali e indennitari, un cambiamento di reddito oltre il 25% o una diminuzione del patrimonio del 20% o più.
Per chiedere l’ISEE corrente occorrerà presentare l’ISEE ordinario, la DSU, la certificazione attestante la variazione della condizione di lavoro, i documenti relativi al reddito dell’anno precedente, saldo e giacenza sui conti correnti. C’è una differenza importante tra ISEE ordinario e corrente. Il primo indicatore si calcola ogni anno avendo validità da gennaio a dicembre. Il modello ISEE corrente, invece, ha validità sei mesi.
Significa che, chi lo ha richiesto a gennaio, dovrà rinnovare la DSU entro la scadenza di giugno 2024. In caso contrario potrebbe verificarsi la sospensione delle erogazioni di agevolazioni, Bonus e benefici secondo il valore dell’ISEE corrente e sarà preso in considerazione l’ISEE ordinario. Infine, in caso di variazioni inerenti ad un componente del nucleo familiare, l’ISEE corrente dovrà essere presentato entro due mesi dalla variazione.