Per tutti gli anziani c’è una cifra minima intoccabile pari a 1000 euro al mese, che adesso saranno garantiti: finalmente giustizia sociale.
Sono diversi i motivi che hanno aumentato il benessere della platea pensionata italiana. Infatti questo è l’anno dell’aumento dell’importo pensionistico. Il provvedimento è stato stabilito dal Governo, che ha voluto aumentare del 5,4% l’importo. Questa percentuale è equivalente alla crescita dell’inflazione sulla penisola, che ha portato ad un generale aumento dei costi della vita. Ma i motivi per esultare per i pensionati non sono di certo finiti qui.
Le novità hanno toccato anche la pensione di reversibilità. Infatti i coniugi con due figli a carico adesso potranno ottenere il 100% dell’importo caricato all’individuo deceduto. Non mancano però dei tagli effettuati dal Governo e introdotti nell’ultima legge di Bilancio. Sono tantissimi quindi i provvedimenti stabiliti dal Governo riguardanti le pensioni e la platea di beneficiari. Adesso però c’è anche un po’ di giustizia sociale per i pensionati, che avranno una cifra minima garantita.
Anziani, garantiti 1000 euro al mese: questa cifra minima sarà intoccabile
La recente circolare INPS relativa al nuovo limite di impignorabilità delle pensioni, introdotto dalla legge 21 settembre 2022, n. 142, ha suscitato grande interesse nel panorama delle pensioni e della previdenza sociale. Secondo le disposizioni della legge, il limite di impignorabilità delle pensioni è stato fissato a € 1.000, al di sotto del quale le pensioni non possono essere toccate. La parte eccedente di questo importo, però, è soggetto a pignoramento nei limiti previsti dalla legge.
La circolare numero 38 del 3 aprile 2023 fornisce dettagli e istruzioni applicative riguardanti questa nuova normativa. In particolare chiarisce che il precedente limite di impignorabilità, basato sull’importo massimo mensile dell’assegno sociale aumentato della metà, è stato sostituito con il nuovo importo di € 1.000. È importante sottolineare che il nuovo limite di impignorabilità è retroattivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione, cioè dal 22 settembre 2022.
Allo stesso tempo si applica solo ai procedimenti esecutivi “pendenti”, ovvero ai casi in cui non sia stata ancora notificata all’INPS l’ordinanza di assegnazione somme, che rappresenta l’atto finale dell’esecuzione forzata. Per quanto riguarda le procedure esecutive già in corso al momento dell’entrata in vigore della nuova normativa, la circolare specifica che il nuovo limite di impignorabilità non si applica. In questi casi, l’INPS deve attuare le disposizioni previste dalla normativa precedente.
Le strutture territoriali dell’INPS sono incaricate di verificare gli importi accantonati e di adottare i necessari adeguamenti in conformità alla nuova normativa. Se il credito precettato, aumentato della metà, è stato completamente recuperato, si procederà al calcolo del rimborso relativo al periodo intercorrente dall’ottobre 2022 alla scadenza del piano di recupero. Tutti i rimborsi quindi saranno eseguiti d’ufficio dalle strutture territorialmente competenti dell’INPS.