Tante persone per il mese di gennaio riceveranno delle novità non di poco conto per quanto riguarda NoiPA. Riguarda degli arretrati e rappresenteranno una autentica boccata d’ossigeno. Ecco chi ne avrà diritto.
In termini economici, come è noto la situazione è molto delicata in tutta Italia, dal momento che sono diversi i fattori che incidono da questo punto di vista. Si parte, infatti, con la questione del rincaro dei prezzi a cui stiamo assistendo ormai da tanto tempo e si arriva fino al fatto che gli stipendi sono fermi da tanti, troppi anni. In questo modo, infatti, si riduce in maniera sensibile ed inevitabile il potere di acquisto delle famiglie. Che fanno davvero fatica a tirare una boccata di ossigeno.
Proprio in tal senso, per alcuni dipendenti della Pubblica Amministrazione sta per arrivare un sospiro di sollievo. A gennaio, infatti, arriveranno degli arretrati che avranno un gusto tutto nuovo, per così dire. La questione è stata poco dibattuta in questo ultimo periodo, ma si tratta di una notizia che coinvolge davvero tante persone, che con questi arretrati avranno la possibilità di veder migliorare, seppur momentaneamente, la loro situazione. Andiamo a vedere le ultime notizie.
I profili che sono coinvolti in questo discorso sono gli insegnanti e la questione ruota attorno ai pagamenti relativi alle cosiddette ore eccedenti. Vale a dire accordi tra scuola e dipendente per delle ore in più rispetto a quelle ordinarie. Ci sono, infatti, dei ritardi significativi dal momento che sono tante le persone coinvolte. E, paradossalmente, questo ritardo può rappresentare una manna dal cielo. Per la liquidazione degli arretrati nell’anno in corso si applica l’aliquota massima. Che è pari al 23% per redditi fino a 28mila euro, al 35% per redditi tra 28mila e 50mila euro e 43% per redditi superiori.
Il discorso, però, cambia in maniera sensibile se gli arretrati in questione vengono liquidati nell’anno successivo rispetto a quelli in cui sono stati maturati. In questo caso, infatti, al posto dell’aliquota massima si applica l’aliquota media. E’ nettamente inferiore, dal momento che non vengono applicate le addizionali regionali e comunali con un risparmio, rispetto alla tassazione, fino al 16%. Insomma, se gli arretrati saranno pagati ad inizio 2025 i lavoratori possono esultare.
Dal momento che in termini di tassazione si tratta di un risparmio importante, la cifra che viene accreditata diventa in maniera del tutto inevitabile maggiore. Se, infatti, l’importo lordo è ovviamente lo stesso e resta immutato, cambia quello netto percepito dall’insegnante in questione.
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