Assegno basso o TFS in ritardo: è possibile fare ricorso all’INPS e ottenere il giusto

Se pensiamo che l’INPS abbia sbagliato i calcoli nei nostri confronti possiamo fare ricorso. Ecco con quali modalità e tempistiche

Quando si verificano errori nei calcoli della pensione, mancati riconoscimenti di trattamenti previdenziali o richieste di restituzione, è necessario fare ricorso all’INPS. Ma come procedere? Quali sono le procedure da seguire e i costi da sostenere? È sempre necessario affidarsi a un avvocato? Affrontiamo tutte queste domande per offrire chiarezza su un tema importante per molti cittadini.

Ricorso INPS come farlo
È possibile presentare ricorso all’INPS foto: Ansa – (cityrumors.it)

L’ordinamento giuridico offre diverse forme di tutela di natura amministrativa contro i provvedimenti in materia di pensioni, riscatti, ricongiunzioni e altre questioni previdenziali. Questi rimedi amministrativi sono utilizzabili sia dai pensionati e dagli assicurati dell’INPS, sia dai dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione.

Il ricorso amministrativo è un’istanza rivolta alla tutela di una situazione giuridica soggettiva lesa da un atto emesso dall’INPS. Il ricorso può richiedere l’annullamento o la modifica dello stesso. Chi intende presentare un ricorso deve indicare il provvedimento che ritiene lesivo, esporre la vicenda amministrativa e fornire i motivi a sostegno della propria richiesta, allegando i documenti necessari. Ma quali documenti e con che modalità? Entriamo nel dettaglio.

Assegno basso o TFS in ritardo: come fare ricorso all’INPS

Il ricorso può essere presentato direttamente dal soggetto interessato o da un rappresentante a cui è stato conferito mandato. In caso di persona incapace, deve essere firmato dal rappresentante legale. Una volta presentato, il ricorso viene esaminato dall’INPS e sottoposto al Comitato competente per una decisione.

Ricorso INPS
Assegno basso o TFS in ritardo: come fare ricorso all’INPS – (cityrumors.it)

Il ricorso amministrativo può essere inviato esclusivamente in modalità telematica, tramite il sito web dell’INPS o tramite intermediari abilitati. Il ricorrente deve compilare le schede della procedura online, allegare il ricorso debitamente firmato e digitalizzato, insieme ad eventuali altri documenti.

Il termine per presentare il ricorso è di solito di 90 giorni dalla data di ricezione del provvedimento contestato. Per i Comitati della Gestione Dipendenti Pubblici, il termine è di 30 giorni dalla data di ricezione del provvedimento. Se il ricorso viene respinto, il contribuente può proporre un’azione giudiziaria. È importante rispettare i termini e seguire attentamente le procedure per garantire il buon esito del ricorso.

Può sembrare un’ovvietà, ma vogliamo ribadirlo comunque: la gestione dei ricorsi all’INPS richiede attenzione e precisione. È consigliabile valutare l’opportunità di farsi assistere da un professionista del settore per navigare con successo questo processo e ottenere una soluzione favorevole.

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