La domanda di Assegno Unico in alcuni casi va presentata, in altri invece scatta in automatico: quando e per chi, cosa sapere.
Il nuovo anno porta delle modifiche importanti anche dal punto di vista dell’Assegno Unico. Quindi è giusto capire cosa fare e come muoversi per evitare di perdere successivamente il beneficio. Quindi risulta fondamentale suddividere coloro che devono farne richiesta da chi invece non deve fare nulla perché scatterà in automatico.
L’INPS ha fatto un apposito chiarimento con tanto di comunicazione ufficiale e ha pubblicato anche un calendario con le date di pagamento per poter illustrare a tutti i cittadini che sono in attesa dei fondi quali saranno i giorni relativi.
L’Assegno Unico è una misura per le famiglie che hanno figli a carico, fino al compimento dei 21 anni di età. Questo beneficio invece non ha limitazioni per chi ha figli con disabilità. Tutto dipende quindi dalla composizione del nucleo familiare, più figli ci sono e maggiore sarà l’importo percepito poiché viene considerato a figlio. Il 2 gennaio l’INPS ha chiarito la situazione in seguito a numerose domande poste dai cittadini che volevano capire come muoversi, in particolare per chi ha già fatto domanda negli anni precedenti.
Laddove questo sia avvenuto, quindi non vi sia una presenza di revoca, rinuncia o bocciatura allora si può tranquillamente procedere senza problemi, in questo caso non bisogna fare una domanda ex novo ma l’importo sarà erogato automaticamente. Ovviamente, se ci sono state delle variazioni, allora è importante fare una comunicazione apposita sul modello per evitare che l’erogazione possa essere bloccata per anomalie.
Anche se non si deve rinnovare la domanda, bisogna sempre aggiornare la DSU e ottenere un nuovo ISEE. Questo passaggio è fondamentale per i controlli da svolgere, quindi non bisogna dimenticare che risulta essenziale farlo in tempo per evitare le sospensioni temporanee o i ritardi. Chi non presenta l’ISEE avrà comunque i primi mesi l’Assegno Unico sul calcolo minimo, quindi con un importo ridotto. Comunque occorre presentarlo entro e non oltre il 29 febbraio, pena la decadenza dello stesso.
La domanda invece per chi non lo ha mai ricevuto prima, può essere presentata a partire dal settimo mese di gravidanza, per chi è in possesso dei requisiti appositi. La stessa si può fare direttamente online sul portale dell’INPS, mediante contact center, patronato, applicazione INPS. Coloro che hanno subito uno stop devono valutare con l’Ente il motivo andando a integrare quindi la precedente richiesta.
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