Il bonus da 150 euro prosegue ed è stato disposto il secondo pagamento, come ufficializzato proprio dall’INPS.
Un beneficio economico a sostegno del reddito pensato per nuclei familiari che rispondono a determinati requisiti e attuato dal governo per offrire un sostegno valido soprattutto in condizioni di difficoltà. Dopo il primo pagamento è stato disposto un secondo turno per il mese di ottobre, il primo per coloro che invece hanno presentato domanda successivamente.
L’INPS ha voluto dare comunicazione diretta e anche determinare coloro che sono stati accolti con riserva quindi chi non ha diritto al beneficio immediato ma che subentra successivamente. Questo vuol dire quindi che sono state fatte le verifiche del caso e anche una stima dei fondi disponibili a cui questo beneficio è legato.
Bonus da 150 euro: a chi spetta e come si richiede
Il bonus da 150 euro è stato infatti reso possibile in base ai finanziamenti ricevuti ed è una misura che viene rifinanziata di volta in volta in base a quanto stabilito sul piano economico. Questo passaggio è importante perché fare domanda non implica necessariamente ricevere i soldi. Sarà possibile fare nuovamente richiesta in base ai nuovi fondi disponibili quindi è importante restare aggiornati.
Al momento il bonus da 150 euro è attivo come sostegno economico per le famiglie con un figlio disabile a carico. Questo pur essendo fissato in questa formula può arrivare fino a 500 euro mensili, soprattutto laddove vi sia una disabilità grave. Il sostegno economico è stato introdotto con una legge apposita ed erogato per il 2023, per aiutare genitori soli, disoccupati o monoreddito. Nello specifico questo può essere richiesto quando vi sono le specifiche condizioni:
- Reddito inferiore a 8.145 mila euro annui
- Reddito da lavoro autonomo inferiore a 4800 euro annui
- Famiglia monoreddito
Sono richiesti come requisiti: residenza in Italia, cittadinanza italiana, permesso di soggiorno, ISEE inferiore a 3000 euro dove deve essere riportata la dicitura per figlio disabile a carico, figlio con disabilità di almeno il 60% e imponibile IRPEF inferiore a 4 mila euro. Questo beneficio è cumulabile con altri sussidi economici come il reddito di cittadinanza e non va ad aumentare il proprio reddito. In caso di liste d’attesta per la suddivisione degli importi avranno la priorità le famiglie con ISEE più basso, figli non autosufficienti, disabilità grave e poi gli altri.
Il sostegno sarà comunque disposto per tutti coloro che ne hanno diritto entro i termini previsti e in relazione ai fondi disponibili. Quindi man mano che gli importi verranno integrati saranno effettuati i pagamenti restanti per tutti.