Attenzione alla trappola sui contributi: 52 settimane di lavoro non valgono un anno contributivo

Occhio ai contributi: potresti non riuscire ancora ad andare in pensione. Infatti 52 settimane non valgono un anno di contribuzione.

Non sempre tutto è come sembra. Soprattutto quando c’è di mezzo l’Inps. 52 settimane, a conti fatti, equivalgono ad un anno solare ma non equivalgono ad un anno di contributi utili per accedere alla pensione. Vediamo a cosa devi prestare attenzione per non ricevere brutte sorprese.

pensione e trappola dei contributi
Non sempre 52 settimane di lavoro equivalgono a 1 anno di contributi/Cityrumors.it

I tempi della Terra e in tempi dell’Inps, talvolta, non coincidono. E così, può succedere, che 52 settimane equivalgano ad un anno solare ma non equivalgano ad un anno di contribuzione. E se mancano dei contributi tu non potrai ancora accedere alla pensione.

I contributi sono il requisito più importante quando parliamo di pensione: essi sono ancora più importanti dell’età. Infatti esistono misure di prepensionamento che non tengono conto del fattore anagrafico – ad esempio Quota 41 o la pensione anticipata ordinaria – ma tutte le misure tengono in considerazione i contributi.

I contributi sono fondamentali per due ragioni: per consentirti l’accesso alla pensione in primo  luogo; per calcolare l’importo dell’assegno mensile che andrai e percepire in secondo luogo. Infatti, dal 1996 in avanti, le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo che, come suggerisce il nome, si basa unicamente sul montante contributivo.

Contributi: se sbagli non puoi andare in pensione

Quando parliamo di contributi non è tutto facile come sembra e anche il calcolo del montante contributivo può avere delle insidie. Infatti 52 settimane di lavoro non sempre corrispondono ad un anno contributivo. Vediamo a cosa bisogna fare attenzione.

stipendio e contributi
Se guadagni poco rischi di non poter andare in pensione/Cityrumors.it

Ad oggi, in Italia, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria è necessario avere almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Oppure, se hai iniziato a lavorare quando eri ancora molto giovane, puoi optare per la pensione anticipata ordinaria.

Con questa misura, infatti, non dovrai attendere di aver compiuto 67 anni. Potrai andare in pensione a qualunque età se hai almeno 42 anni e 10 mesi di contributi se sei un uomo oppure 41 anni e 10 mesi di contributi se sei una donna. Tuttavia molte persone, pur avendo lavorato per 20 anni o per più di 42, si sono viste respingere la domanda di pensionamento dall’Inps.

Come è possibile? È possibile in quanto non sempre 20 anni di lavoro equivalgono a 20 anni di contribuzione anche se tu – o il tuo datore di lavoro – avete effettuato tutti i versamenti necessari. C’è un fattore di cui nessuno tiene conto: il valore dei contributi. I contributi, infatti, sono collegati allo stipendio. In parole povere: più alto è lo stipendio e maggiore sarà il valore dei contributi.

Per raggiungere un anno contributivo, il tuo stipendio annuo deve essere pari o superiore ad una soglia minima che cambia frequentemente in base all’indice Istat. Al momento un anno di contribuzione corrisponde ad uno stipendio di circa 10.500 euro annui. Se il tuo stipendio annuo è al di sotto di tale soglia allora per te 52 settimane di lavoro non valgono un anno di contributi e dovrai lavorare più a lungo.

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