Aumenta la tassa sui rifiuti in base a dove si vive: nella regione più cara la spesa media è 594 euro

Brutte notizie per gli italiani che dovranno fronteggiare l’ennesimo aumento, in questo caso si tratta della tassa sui rifiuti.

Una tipologia di tassazione che non è uguale per tutti ma che dipende dalla regione e per questo differisce secondo una molteplicità di fattori differenti.

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Come calcolare la propria tassa (cityrumors.it)

La questione è aperta e non riguarda solo l’importo che di media lo scorso anno è stato 320 euro ma appunto le differenze. Tra città e città ci sono spaccature profonde e l’aumento non è certo da poco.

Aumento tassa sui rifiuti: fino a 400 euro di differenza tra le regioni

Ogni regione ha il suo importo si va quindi da quella meno cara come Udine che corrisponde un importo di circa 181 euro a quella più cara di Catania dove la spesa media è di 594 euro, praticamente una differenza di 413 euro annui. Guardando alle tariffe in generale si stima un aumento del 2% ma a preoccupare è sempre di più questa divisione. La Campania è tra le più costose mentre le Marche sono le meno care in assolute. Per ogni regione possono passare anche oltre i 400 euro di differenza sicuramente cosa non tollerabile.

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Aumenta la tassa sui rifiuti in Italia (cityrumors.it)

Secondo l’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva le tariffe che vengono applicate mostrano una densità media in termini di importo che si concentra tra centro e sud Italia, con i picchi proprio in questa zona e una riduzione netta per il nord Italia dove invece la stima quasi per tutti è tra i 250 e i 300 euro massimi.

La media del Mezzogiorno è troppo impegnativa, soprattutto con il record della Campania che ha detenuto nel tempo l’aumento massimo ricevuto. La più cara di tutte è Catania, una famiglia spende quasi 600 euro solo per la tassa dei rifiuti, una cifra insostenibile. Ad Udine una famiglia spende meno di 200 euro, come a Brescia, a Fermo. L’incremento più elevato si è registrato a Latina con un aumento di oltre il 30% mentre la riduzione migliore e Imperia con -23.3%.

Secondo l’Osservatorio questo dato vede tra le meno care in assoluto: Udine, Brescia, Fermo, Vicenza, Bergamo, Isernia, Macerata, Verona, Siena, Novara. Tra le più care invece Catania, Genova, Napoli, Pisa, Brindisi, Latina, Messina, Salerno, Reggio Calabria, Benevento. La media nazionale guardando alla raccolta differenziata è al 64% dell’importo è veramente importante, il riciclaggio sui rifiuti si ferma al 48.1%.

Guardando invece alla produzione dei rifiuti questa è rimasta più o meno stabile nel tempo quindi non ci sono grandi differenze. Ma è importante sicuramente continuare a incrementare la raccolta differenziata che porterebbe non solo a un beneficio ambientale ma anche ad un carico minore dal punto di vista economico.

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