Sono in arrivo delle importantissime novità in merito all’imposta di bollo da applicare sulle fatture elettroniche
L’Agenzia delle Entrate ha dovuto fare chiarezza riguardo al bollo che va inserito sulle fatture elettroniche. Sul proprio sito ufficiale di riferimento è stata pubblica dall’AdE una guida apposita per aiutare i contribuenti a capire tutto ciò che ruota intorno a questa imposta: dalle regole, alle modalità di pagamento, elencando tutti gli strumenti utili per facilitare l’assolvimento di questo obbligo fiscale.
Prima di tutto dobbiamo ricordare che l’imposta di bollo si applica sulle fatture elettroniche che documentino operazioni esenti da IVA o non soggette all’imposta, a condizione che l’importo del documento superi 77,47 euro. Il pagamento per ogni fattura emessa è di 2 euro e deve essere indicato nel documento, sotto: “assolvimento dell’imposta di bollo ai sensi del D.M. 17 giugno 2014”.
Per un controllo più semplice e rapido l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione due elenchi di tre mesi che sono consultabili nell’area riservata del portale, nella sezione: Fatture e Corrispettivi. L’Elenco A contiene le fatture per le quali l’imposta di bollo è stata indicata e non può essere modificato; l’Elenco B le fatture che, pur essendo soggette all’imposta, non riportano l’indicazione del bollo, modificabile dai contribuenti.
Di recente, però, l’AdE ha svelato l’arrivo di alcune novità che porteranno a un controllo più semplice della propria situazione, dando così a tutti l’opportunità di non incappare in sanzioni o in interessi per il mancato pagamento del bollo.
Le novità per il bollo
In particolar modo, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto un nuovo servizio, chiamato: Civis – Comunicazioni bollo fatture elettroniche. Questo è accessibile dall’area riservata del sito e ha come scopo quello di facilitare le comunicazioni tra l’istituto e il contribuente.
Questo strumento favorirà l’avvertimento di eventuali situazioni di irregolarità legate al bollo e che possono tradursi in ritardi, omissioni o errori nei versamenti. Questo strumento servirà per notificarli, ma offrire anche una guida per risolverli al più presto.
Inoltre, con l’avvento del Decreto Semplificazioni è stato innalzato il limite per il versamento cumulativo dell’imposta di bollo da 250 euro a 5.000 euro. Questo favorirà la possibilità di posticipare il pagamento al secondo o terzo trimestre. Quel che conta è che l’importo complessivo rientri nel nuovo limite stabilito.
Se, però, ci si dovesse ricordare in ritardo di pagare il nuovo bollo, esiste una via alternativa che evita pesanti sanzioni e stressanti interessi, quella del: ravvedimento operoso. Quest’ultimo consente di ridurre le sanzioni, qualora il pagamento dovesse venire effettuato di spontanea volontà del contribuente entro i termini che son stati definiti.