Bonus casa per 104: lo può chiedere anche il caregiver? La risposta arriva dall’AdE

Il caregiver ha la possibilità di accedere al bonus casa legato alla legge 104 oppure no? Vediamo che cosa prevede la legge

Si parla spesso di legge 104 e di agevolazioni alle quali sia la persona con disabilità grave che il caregiver, ovvero il familiare stretto che si prende cura di lui fornendogli assistenza quotidiana in tutte le varie azioni ed attività necessarie, hanno diritto.

Caregiver e bonus prima casa: cosa dice la legge
Bonus per casa, anche i caregiver possono accedere? (Cityrumors.it)

Ma in tanti si domandano se un caregiver abbia la possibilità di accedere anche al bonus prima casa ovvero se tali agevolazioni valgano anche sull’abitazione di colui che fornisce assistenza al disabile. Vediamo dunque che cosa la normativa prevede in tal senso.

Caregiver e bonus prima casa per legge 104: lo può richiedere?

Conoscere questi aspetti burocratici, quando si fa riferimento ad una legge, la 104, che fornisce numerose tutele sia dal punto di vista economico che per ciò che riguarda i permessi sul lavoro, è essenziale per non rischiare di ‘lasciare indietro’ preziose opportunità. Lo Stato garantisce, a sostegno delle persone con difficoltà legate ad una disabilità o ad un grave stato di salute, numerose tutele e spesso proprio anche a causa dell’alto numero di possibilità e di requisiti ad esse connessi, potrebbe diventare poco semplice districarsi tra i vari aspetti burocratici.

Bonus casa e disabile non residente: le regole per i caregiver
Bonus 75% per eliminazione barriere architettoniche, come devono comportarsi i caregiver (cityrumors.it)

Un esempio potrebbe essere legato alla possibilità di effettuare interventi nella propria abitazione (del caregiver) allo scopo di renderla più agevole per quanto riguarda gli spostamenti della persona con disabilità che pur non avendo la residenza in tale casa la utilizza con regolarità. Accedendo in tal modo ad eventuali benefici dal punto di vista delle detrazioni fiscali.

L’Agenzia delle Entrate a tal proposito ha fornito adeguate risposte specificando nella circolare numero 7 del 2021 che anche se l’intervento “finalizzato all’eliminazione delle barriere architettoniche“, viene effettuato nell’unità immobiliare o nell’edificio nel quale le persone con disabilità non sono fisicamente presenti la detrazione spetterà comunque. Si tratta dunque di un ottimo vantaggio per poter usufruire, ad esempio, del bonus del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche, strettamente legato al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità.

Anche se il disabile non è proprietario dell’immobile oggetto dei lavori legati a quel bonus, dunque, si avrà senza problemi diritto alla copertura dei costi, sotto forma di detrazioni erogate annualmente, a copertura del 75% dell’importo totale. Un vantaggio decisamente di non poco conto.

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