L’ultimo periodo del 2023 potrebbe essere foriero di buone notizie per molte persone. Ecco chi potrebbe ricevere il ‘bonus di fine anno’.
Con il 2023 agli sgoccioli viene da domandarsi se le entrate saranno sufficienti a coprire la molteplicità di spese che ancora ci aspettano da qui alla fine dell’anno. Fortunatamente la fase terminale di un’annata tutt’altro che semplice a causa dei pesanti effetti dell’inflazione, sarà caratterizzata, per un alto numero di lavoratori, da una buona notizia.
Un bonus ‘extra’ di fine anno slegato dalla tredicesima o dalla quattordicesima ed ugualmente importante non solo per la somma erogata ma anche per le motivazioni per le quali viene corrisposto. Di che cosa si tratta?
Come funziona il bonus di fine anno: requisiti, importo e tassazione vantaggiosa
Il bonus di fine anno rappresenta un importo per certi versi inatteso, nel senso che i lavoratori non lo includono a priori nel proprio budget complessivo. E anche per questo motivo potrebbe rappresentare una vera e propria forma di aiuto imprevista quanto apprezzata per poter fare i regali di Natale e acquistare tutto il necessario per il cenone o il pranzo natalizio senza troppi pensieri. Ma di cosa si tratta? Con bonus di fine anno si fa riferimento, in questo caso, ai premi di risultato erogati a taluni dipendenti. Si tratta quindi di un importo in denaro rivolto esclusivamente ai lavoratori sulla base della qualità del loro lavoro svolto nell’arco dell’anno.
Bonus di fine anno dunque non è il nome reale di questa agevolazione ma sono in molti a conoscerla in questo modo proprio per gli ‘effetti’ che la somma versata dai datori di lavoro ai dipendenti porta con sé. La seconda ragione è legata al fatto che dal punto di vista della tassazione, questa gratifica risulta particolarmente vantaggiosa.
I premi di risultato sono dunque vere e proprie maggiorazioni e rappresentano misure legate al welfare. In alcuni casi anche il contratto di lavoro subordinato le prevede, in altre sono a discrezione del datore di lavoro. Solitamente vengono corrisposte nell’ultima busta paga dell’anno e solo per i lavoratori del settore privato (per lo meno quelle con tassazione vantaggiosa). Spettano unicamente qualora il dipendente abbia ottenuto risultati particolarmente positivi per l’azienda.
La particolarità è legata al fatto che la tassazione, solitamente del 10%, è stata ridotta per il 2023 al 5%. Rendendo il bonus ancor più corposo (dal 2024 si tornerà al 10%). Occorre poi rispettare, per beneficiare della tassazione vantaggiosa, un limite reddituale fissato in 80mila euro. Non vi è un importo preciso legato al bonus, ma solitamente la cifra non supera i 3000 euro, anche se possono esserci eccezioni. L’erogazione avviene in genera con la busta paga ma potrebbe anche essere corrisposto separatamente dopo la conclusione dell’anno in corso.